Detalles
Lugar de impresión
Firenze
Editores
Tipografia Roberto Lastrucci
Materia
(Poesia - Novecento - Socialismo)
Descripción
In-16°, pp. XIII, (1), 193, copertina editoriale con segni d'uso e del tempo (strappetti ai bordi, alcuni aloni d'umido, due conti a penna alla copert. posteriore). Dorso rifatto, con titoli manoscritti. All'antiporta, tavola fuori testo contenente un ritratto fotografico del Bordoni. Al recto della tavola fuori testo, firma d'appartenenza e poesia manoscritta, entrambe di mano coeva. Tre piccole macchie d'inchiostro nei margini bianchi delle pp. X e XI, che non toccano il testo. Mancanza di carta a p. 85, che lambisce marginalmente il testo, intaccando leggermente le ultime due lettere della parola "confine", nel sonetto "Sopra un tumulo". Per il resto esemplare più che buono di rara opera in edizione originale. Contiene i componimenti: Aurora; Io son fatto così; Guarda! È morta!; Agiatezza; Povertà; Ho paura; Ideale; Fata; Differenza d'idee; Andate in pace; Il giorno dei morti; In morte di Felice Cavallotti; Carità; Suicidio; Ultimo quadro; Antitesi; Sopra un tumulo; Giusti e ribelli; Ci si vede!; A Bice Bicci; Lucifero; Tentazione; Brutto come il peccato; Pranzi politici; Non desiderare la roba d'altri; Laboremus!; Eva; Dopo la lettura del "Quo vadis?" ; All'Amico dello scolare; Lui e lei; Sul margine di un torrente; Elegia; Era nuova; Reminescenze; Alla Musa. Dalla prefazione di Ersilio Bicci: «Iacopo Bordoni è un muratore di Poppi: un muratore vero e autentico, con le mani scabre, con la fronte arsiccia, e con le palpebre e i baffi bianchi di calcina; il quale mantiene in vita sé e la sua famiglia coi trenta soldi della giornata, e digiuna co' suoi, se la cazzuola stia inoperosa. Ho insistito sulla qualità e veracità del lavoro perché oggi molti si dicono operai che vivono in ozio; e dal circolo al caffè, dalla osteria alla biscazza, spendendo e spandendo soldi d'ignota provenienza, mercanteggiano coscienze e cantano inni al lavoro». Franco Bertolucci, direttore della Biblioteca Franco Serantini di Pisa, nel suo scritto Antonio Gamberi, ateo convinto e fermo socialista. Appunti per una biografia, così tratteggia la figura del Bordoni, poeta autodidatta: «Jacopo Bordoni nasce il 30 agosto 1860 nel paese di Soci frazione di Poppi (AR). Dopo la scuola elementare segue il padre nel lavoro di muratore. Nelle ore del riposo e della notte coltiva la passione per la lettura con una particolare attenzione per Giosuè Carducci, Edmondo De Amicis e Ada Negri. Ribelle e anticlericale nelle sue poesie si nota una concezione del socialismo umanitario e generico. Nel 1893 pubblica la sua prima opera, Sventura, stampata a Poppi dal tipografo Vignali, ma le due opere principali che attirarono l'attenzione dei contemporanei furono A colpi di martello, edita a Firenze nel 1902 e il Canzoniere stampato a Roma con una prefazione di Paolo Orano che definisce il poeta/muratore un “fenomeno letterario”. Nei decenni seguenti Bordoni abbandona progressivamente la sua poesia/militante e le idee che la ispirarono per avvicinarsi a posizioni moderate. Dopo la marcia su Roma, pur non aderendo formalmente al regime, nelle sue poesie esprime una sostanziale condivisione delle scelte politiche del fascismo. Muore a Poppi nel 1936»