Pasqua del 1944. Foglio di carta (mm 232×144) giallo paglierino, filigrana extra-strong, manoscritto in prima stesura (?) con inchiostro color seppia. 13 righi oltre la data e la firma. Da poche settimane l’autore aveva assunto la direzione de Il Risorgimento, primo quotidiano di Napoli liberata.<BR>«Caro Emilio, grazie degli auguri che ti ricambio con lo stesso cuore degli anni in cui ci accumunavano umiliazioni e speranze. Oggi mi è caro sperare che “impulsi” e collere, dolorosi e nocivi a chi se ne lascia travolgere ed a chi li subisce, non turbino mai più la visione ed il giudizio in danno di persona che ha sempre obbedito, in povertà e umiltà, alla propria coscienza [e non ha] mai pensato e voluto il male altrui».<BR>Floriano Del Secolo (Melfi, 1877-Napoli, 1949). Giornalista, politico e scrittore colto e raffinato. Fu allievo di Giosué Carducci a Bologna dovè studiò e visse dal 1893 fino ai primissimi anni del ‘900. Durante il periodo bolognese strinse una forte amicizia con il pittore e illustratore Alfredo Baruffi. Fu Professore di lettere e filosofia nel Collegio militare di Napoli, città in cui svolse anche, fino all’avvento del fascismo, una notevole attività giornalistica.<BR>Lavorò per diversi anni a Il Pungolo di Napoli (1903-1911) e fu corrispondente de Il Secolo di Milano (1910-1919). Dal 1911 al 1914 fu anche redattore capo de Il Giorno, il giornale politico-letterario napoletano fondato da Matilde Serao, e, ancora, a testimonianza del suo impegno, più o meno negli stessi anni fu corrispondente de Il Messaggero di Roma (1913-1919).<BR>Sullo scorcio finale della prima guerra mondiale (1918) venne chiamato a condividere la direzione dell’appena nato quotidiano napoletano Il Mezzogiorno, d’orientamento meridionalista moderatamente progressista. In questo periodo, tra l’altro, strinse un forte rapporto d professionale e amichevole con Giuseppe Prezzolini. Con l’avvento del fascismo,dovette lasciare la carica (1923), poiché il giornale professava idee distanti dal regime, che provvide a radiarlo dall’Albo dei giornalisti.<BR>Dopo il sequestro di Giacomo Matteotti (10 giugno 1924), Del Secolo sostenne la secessione dell’Aventino e aderì all’Unione Nazionale di Giovanni Amendola, diventando presidente della sezione napoletana. Firmò, insieme a Giustino Fortunato, il famoso Manifesto degli intellettuali antifascisti, promosso da B. Croce (1° maggio 1925).<BR>Su incitamento dello stesso Croce, fu nominato direttore del quotidiano Il Risorgimento (1944) – primo quotidiano di Napoli liberata – in cui confluivano le testate de Il Mattino, del Roma e del Corriere di Napoli di proprietà della Società Editrice Meridionale, partecipata dall’armatore Achille Lauro e dal Banco di Napoli durante il ventennio. Il giornale non fu gradito al Psychological Warfare Branch, organo di vigilanza delle forze alleate, poiché ospitava anche alcuni articoli del Partito Comunista Italiano. Nel giugno 1946, quando la gestione della S.E.M. ritornò ad Achille Lauro, Del Secolo si dimise dalla direzione del giornale.<BR>Nel 1947 aderì al Fronte democratico del Mezzogiorno e, alle prime elezioni generali postbelliche (1948), si candidò a Napoli nelle liste del Fronte Democratico Popolare, risultando eletto senatore con 30.073 voti (Collegio di Torre del Greco). La sua carriera politica fu breve, a causa di un male incurabile che lo portò alla morte il 20 giugno 1949 e venne sostituito da Gabriele Jannelli.<BR>Emilio Scaglione [Montenero, 1892-Napoli, 1945]. Giornalista, scrittore, editore. Diresse il Roma,da luglio a ottobre del 1943, quando il giornale fu "sospeso"dall'Allied Publication Board, perché compromesso con il regime.
Anno di pubblicazione: 70,00