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Prints

SADELER I Raphael (Anversa 1560 circa - Venezia 1628 circa)

San Francesco consolato dall’Angelo Musicante o La Visione di San Francesco

1604

unavailable

Antiquarius Libreria (Roma, Italy)

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Details

Year of publication
1604
Size
282x405
Engravers
SADELER I Raphael (Anversa 1560 circa - Venezia 1628 circa)

Description

Bulino, 1604 circa, firmato lungo il margine inferiore "Raffaello Sadeler eius Chalcographus DD". Da un dipinto di fra 'Cosmo da Castelfranco, al secolo Paolo Piazza.Questa incisione del Sadeler riproduce un dipinto oggi disperso di fra’ Cosimo da Castelfranco, al secolo Paolo Piazza (1557-1621), ed è un prezioso documento perché è la sola traduzione a stampa del dipinto ad oggi nota.Bella prova, impressa su carta evrgata coeva con filigrana “scudo con croce”, rifilata al rame, traccia di piega centrale orizzontale, visibile al verso, per il resto in ottimo stato di conservazione.La scena raffigura San Francesco a letto ammalato, in una piccola stanza, con lo sguardo sorpreso rivolto ad un angelo che gli appare suonando un violino. Sulla porta, c’è un monaco che porta del cibo su un vassoio, mentre un altro frate è inginocchiato in preghiera. Lungo il margine superiore e inferiore alcuni versi in latino descrivono l’episodio. L’incisione reca la dedica alla duchessa Elisabetta di Baviera.In conformità con la rinnovata spiritualità del periodo, e in particolare con lo zelo riformatore dell'ordine dei Cappuccini (riconosciuto da papa Paolo III nel 1536), il culto di San Francesco godette di una rinnovata popolarità. Questa scena San Francesco consolato dall’Angelo non era stato trattato dagli artisti in epoca medievale e rinascimentale, ma è diventato popolare nella seconda metà del XVI secolo. Tra le prime opere della nuova iconografia è una pala d’altare perduta di Francesco Vanni per la cappella Capizucchi nella Basilica Santa Maria Maggiore nel 1592, e la celeberrima visione San Francesco dipinta Caravaggio del San Francesco nel 1594.Raphael Sadeler incise due lastre con questo soggetto: la prima dalla pala d’altare del Vanni, e la seconda dal dipinto di Paolo Piazza.L'iconografia del santo consolato dalla musica dell'angelo si rifà ad un episodio narrato da San Bonaventura e dai Fioretti: Quando San Francesco era molto debole nel corpo, a causa dell’astinenza, e delle sue battaglie con i demoni, cominciò a pensare alla gloria e alla beatitudine di quelli benedetti con la vita eterna, e quindi pregò Dio di concedergli la grazia di gustare una piccolo parte di quella beatitudine. Improvvisamente gli apparve un angelo, con grande splendore, che aveva una violino nella sua mano destra e l'arco nella sinistra. E mentre San Francesco era stupito da quella visione, l’Angelo iniziò a e subito la melodia soave confortò il suo animo, e annullò ogni sensazione corporea.Al verso, timbro di collezione della FIDEI-COMMISS BIBLIOTHEK, di Vienna (L. 1016). //// Engraving, 1604 circa, signed at bottom edge “Raphael Sadeler eius Chalcographus DD”. After fra' Cosmo da Castelfranco, born Paolo Piazza.Good impression, printed on contemporary laid paper, with watermark “shield with cross”, trimmed close to the platemark, traces of a central fold on the back, otherwise in very good condition.This engraving is after a lost painting of the same subject by Paolo Piazza (1557-1621), recorded in print just by Sadeler.The scene depicts a room interior where St Francis lies sick in bed, an angel playing a violin appears to him, a monk brings in a tray with food, and another monk kneels in prayer; the room houses four doves, a lamb, a cat, a crucifix, an icon of the Virgin, a skull, a sun-dial, grapes, a gourd, vases, tables etc.Lettered along top with two Latin lines, and along bottom with three columns of description in Latin and two lines of dedicating to Elisabeth of Bavaria.In accordance with the renewed spirituality of the period, and in particular the reforming zeal of the Capuchin order (an independent branch of the Franciscans approved by Pope Paul III in 1536), the cult of Saint Francis enjoyed revived popularity. This scene of angelic consolation for the penitent suffering of Saint Francis was not treated by artists in medieval and Renaissance times, but it became a popular in the second half of the sixteenth century. Among the earliest treatment of the new iconography is a lost alterpiece by Francesco Vanni for the Capizuchi chapel in Santa Maria Maggiore in 1592, and the Caravaggio’s Estasy of the Saint Francis painted about 1594. Raphael Sadeler engraved two prints of this subject: one after Vanni, also copied by Agostino Carracci in 1595, and the second one after Paolo Piazza. When Sain Francis was very weak in body, from abstinence, and his battles with demons, he began to think of the unmeasurable glory and bliss of those blessed with eternal life, and thus prayed to God that he give him the grace to taste a small portion of that bliss. Suddenly appeared to him an angel with great splendor, which had a violetta in its right hand and the bow in the left. And while Saint Francis was astonished at the presence of that angel, it drew the bow only once over the violetta, and immediately such sweetness and melody sweetened his soul, and relieved all bodily sensation. Ex collection FIDEI-COMMISS BIBLIOTHEK, Vienne (L. 1016).
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