Carta geografica tratta dal ' L’Italia ' a cura di Fabio Magini, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. ' Le carte del Lazio del Magini sono di complessa analisi. Egli divide per la prima volta la regione in due parti, usando come limite il corso del Tevere e dell’Aniene. ' La carta in questione comprende i territori a nord dei due fiumi ed è il prodotto dell’esame di diverse carte. L’autore infatti delinea la costa fino a Civitavecchia seguendo al carta del senese del Buonsignori (1584), la parte della Tuscia è ispirata dal Bellarmato (1536), la parte del lago di Bolsena e della Sabina è tradotta dal Danti, mentre per la campagna a nord di Roma si vede l’influenza della mitica carta di Eufrosino della Volpaia del 1547. In basso, nel cartiglio a sinistra, il titolo PATRIMONIO DI S.PIETRO, SABINA et Ducato di Castro. Al centro la scala grafica Miglia dieci (10 miglia pari a mm 50), nel cartiglio a destra la dedica All’ Ill.mo et Rev.mo mio Sig.r et P[at]ron[us] Col.mo il S.r Card:e Aldobrandini. Fabio di Gio. Ant.o Magini. Nel lato destro una vignetta raffigurante la lupa con Romolo e Remo. Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali Septentrio, Meridies, Oriens, Occidens, il nord in alto. Graduazione ai margini di 1’ in 1’ da 41° 30’ a 42° 29’ di latitudine, e da 34° 51’ 10’’ a 36° 38’ 10’’ di longitudine. Incisa da Benjamin Wright dopo il 1606. In ottimo stato di conservazione. Bibliografia Almagià (1960): pp. 24-25, tav. XLIII; Istituto di Studi Romani, a cura di A. Frutaz, "Le Carte del Lazio", XXII.1, tav. 53. Map taken from ' L'Italia ' edited by Fabio Magini, published in Bologna in 1620, three years after the untimely death of his father. Composed of a short descriptive text of only 24 pages, the work is accompanied by 61 maps of the peninsula, and is the first example of an Italian atlas. The work is entirely by the hand of Giovanni Antonio Magini, who began the realization of the maps in 1594 or so; the first dated map (1595) the map of the territory of Bologna. All the maps were printed before 1620, in their provisional drafts, later corrected and updated for the final edition. For the realization of the plates Magini used two of the most famous engravers of the time: the Belgian Arnoldo Arnoldi and the English Benjamin Wright. Copperplate, in good condition. ' Magini's maps of Latium have a complex background. He is the first to divide this region into two parts, using the courses of the Aniene and Tiber rivers as borders. This particular map shows the territories situated to the north of these two rivers and is the outcome of the study of previous works.The coastline up to the town of Civitavecchia is after Buonsignori while the northwestern part of the region was inspired by Bellarmato. ' The area around the lake of Bolsena is taken from Danti and, finally, in the rendering of the countryside in the immediate whereabouts of the northern suburbs of Rome the influence of Eufrosino della Volpaia's 1547 map can be seen. Engraved by Benjamin Wright after 1606. In basso, nel cartiglio a sinistra, il titolo ' PATRIMONIO DI S.PIETRO, SABINA et Ducato di Castro. ' Al centro la scala grafica ' Miglia dieci ' (10 miglia pari a mm 50), nel cartiglio a destra la dedica ' All’ Ill.mo ' et Rev.mo ' mio Sig.r ' et P[at]ron[us] Col.mo ' il S.r ' Card:e ' Aldobrandini. Fabio di Gio. Ant.o ' Magini. ' Nel lato destro una vignetta raffigurante la lupa con Romolo e Remo. Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali ' Septentrio, Meridies, Oriens, Occidens, ' il nord in alto. Graduazione ai margini di 1’ in 1’ da 41° 30’ a 42° 29’ di latitudine, e da 34° 51’ 10’’ a 36° 38’ 10’’ di longitudine. Incisa da Benjamin Wright dopo il 1606. In ottimo stato di conservazione. Bibliografia Almagià (1960): pp. 24-25, tav. XLIII; Frutaz (1972): pp. 41-42, XXII, tav. 53. Cfr.