Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Prints

Anonimo (ed. Giovanni Orlandi, attivo tra il 1590 ed il 1640)

Pantheum romanum nunc Mariae cognomento Rotumdae notum ad antiquam suam effigiem et formam expressus

1602

850.00 €

Ex Libris s.r.l. Libreria Antiquaria

(Roma, Italy)

Ask for more info

Payment methods

Details

Year of publication
1602
Place of printing
Roma
Engravers
Anonimo (ed. Giovanni Orlandi, attivo tra il 1590 ed il 1640)

Description

Incisione originale su rame (cm. 35,5x31,5 più ampi margini bianchi). Carta vergellata con filigrana. Alcune minuscole macchie nello specchio di stampa e restauri ai margini bianchi, altrimenti esemplare in più che buono stato di conservazione. Imprint in basso a destra: ‘Ioannes Orlandi formis romae 1602’. Copia dell’edizione lafreriana del 1548. Rubach, n. 261. Affascinante ricostruzione della facciata del Pantheon, fondato nel 27 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa e costruito come tempio dedicato a tutte le divinità passate, presenti e future. All’inizio del VII Secolo il Pantheon è stato convertito in basilica cristiana con il nome di Santa Maria della Rotonda o Santa Maria ad Martyres. Antoine Lafrery (Antonio Lafreri nella forma italianizzata), incisore, editore e mercante di stampe curò la pubblicazione tra il 1544 ed il 1575 di una serie di circa 200 incisioni - raffiguranti perlopiù monumenti ed antichità romane ed opera di diversi autori - nota come ‘Speculum Romanae Magnificentiae’. Le stampe erano poste in vendita sia singolarmente che sotto forma di raccolta con un numero spesso variabile di fogli. Dal 1574 iniziò a circolare anche una tavola-frontespizio dello ‘Speculum’, attribuita a Etienne Duperac. Successivamente, tra il tardo Cinquecento ed il Settecento, i rami lafreriani conobbero tirature posteriori con l’imprint di vari editori ed il contributo di diversi incisori. Inoltre lo ‘Speculum’ fu ampliato nel tempo mediante l’aggiunta di altre tavole il cui minimo comune denominatore appare quello di riprodurre opere antiche e moderne di Roma.