Details
Engravers
DE JONGHE, CLEMENDT.
Keyword
Vedutistica italiana - (Campania, Napoli)
Description
Amsterdam, 1675 circa. Incisione in rame, b/n, cm 39, 8 x 51,0 (alla battuta della lastra), 40 x 52 (il foglio), titolo entro semplice festone orizzontale in alto al centro, due stemmi nobiliari leggermente sotto e ai lati del titolo, ricca descrizione in latino, tedesco e francese nella parte parte bassa sotto l'inciso. Non diversamente da quanto era accaduto per altre vedute, il prototipo del Van de Velde viene abbastanza presto imitato e divulgato, in formato fortemente ridotto. Ancora una volta, la città in cui ha luogo la riedizione è Amsterdam e l’autore è Clemendt de Ionghe (o Jonghe e ricor dato anche come Clement de Conghe) (1624 – 1677). Nella riduzione operata dal de Ionghe si conserva una certa cura dei dettagli e si mantengono certe esagerazioni dimensionali dei primi piani. L’avere operato una riduzione forte (1/42 circa) su di una veduta con una bassa linea di orizzonte, costringe l’incisore, per esigenze di equilibrio compositivo, a disporre una fascia di cielo alta almeno due terzi dell’intero campo topografico. Interessante è la legenda sottostante, con una composizione in quattro distici, ripetuta in tre lingue e il cui originale sembra il testo in fiammingo (a giudicare dalla serrata ricorrenza delle rime) e tuttavia ben tradotto in francese ma piuttosto maccheronico e oscuro in latino. Il testo celebra l’origine cumana della città e la ricchezza d’acqua e di porti. Ma: “ La fortune est jalouse, et regrette mon bien / Ie suis chef d’Italie, et ne m’oblige a rien”, è il tipico motivo locale, vivo nel seicento e ancora un secolo dopo, di una Napoli sfortunata ma altera. La fortuna dell’incisore fu prolungata dal successivo suo editore, il noto idrografo, matematico e incisore Gerard van Keulen (1678 – 1727) che stampa la stessa lastra, con proprio nome, ai primi del settecento. (Bibl. Pane, Giulio e Valerio, Vladimiro. La città di Napoli tra vedutismo e cartografia. Piante e vedute dal XV al XIX secolo”, p. 154 - 155). Rara. Esemplare leggermente rifilato ai margini, oltre la battuta della lastra, ma con presente la legenda al completo e il nome dell’autore. Minimi difetti marginali e un leggero, uniforme ingiallimento. Nell’insieme in assai buono stato di conservazione.