La carta in esame appartiene a un progetto di atlante – in ambito antiquario noto come “Zattone” – mai portato a compimento, della così denominata ' Societè Calcographique, un’operazione commerciale messa su da due editori leader del mercato veneto del XVIII secolo, Antonio Zatta (1722-1804) e Giuseppe Antonio Remondini (1747-1811). La denominazione dell’impresa editoriale è nota attraverso una carta del mondo che, nella parte bassa del cartiglio, reca l’iscrizione ' a` Venise Chez la Societè Chalcographique 1799. (Sicilia 2014: 287). Il progetto sembra non sia stato portato a compimento poiché nessun atlante, con un proprio titolo, indice e frontespizio, contenente queste mappe, è noto in bibliografia. Probabilmente le carte venivano vendute singolarmente o a fascicoli come era comune per imprese editoriali di un certo costo. Le carte a tutt’oggi note sono realizzate mediante l’utilizzo di rami più antichi, appositamente modificati. Le matrici originali hanno molteplici origini: alcune appartengono a un altro sconosciuto ' Atlante d'Italia dedicato alli Augusti Viaggiatori il Conte, e la Contessa, Del Nort ' stampato con imprint ' Venezia MDCCLXXXII presso Vincenzo Formaleoni. Nessun esemplare completo di questa raccolta ci è noto, alcune di queste carte fanno parte di una raccolta fattizia conservata alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia [284. c. 86], altre sono comparse di tanto in tanto nel mercato antiquario. Il frontespizio dell’atlante di Vincenzo Formaleoni (1752-1797) – che qui pubblichiamo e che ci ha consentito di formulare questa ipotesi – è recentemente apparso in una vendita all’asta Cambi di Genova. ' Altre mappe dello “Zattone” derivano da lastre di Paolo e Francesco Santini, riusate da Remondini per l’Atlas Universel ' nell’edizione degli anni 1782/84; altre da matrici impiegate da Antonio Zatta per il ' Nuovo Atlante ' pubblicato nel 1796. Le carte dei Santini sono abilmente arricchite, tramite la sovrapposizione di cartigli realizzati, nel classico stile di Zatta, su piccole lastre di rame le cui impronte calcografiche sono chiaramente visibili sulle mappe. I cartigli, realizzati dagli stretti collaboratori di Zatta Pasquali, Zuliani e Pitteri, spesso contengono brevi descrizioni storiche, e le mappe furono realizzate probabilmente per illustrare i notevoli cambiamenti geo-politici cui fu soggetta la penisola italiana durante il periodo napoleonico. Le 60 mappe di questa raccolta a tutt’oggi note, datate tra il 1795 e il 1805, sono principalmente dedicate a illustrare la penisola, ma anche altre regioni europee, i continenti e la già menzionata carta del mondo che riporta l’imprint editoriale della ' Societè Calcographique. Alcune di queste carte, raffiguranti la Repubblica Cisalpina, sono state descritte come parte di un ' Atlas très Nouveau ' del solo Remondini, edito a partire dal 1800: “In sostanza siamo di fronte a una semplice operazione commerciale che pensiamo sia stata operata dal Remondini, sebbene egli non si firmi come editore, poiché proprio nel 1799 egli stava acquisendo i rami dello Zatta” (Terre di Langobardia 2005:14). È molto più probabile che i due editori abbiano collaborato in questa avventura editoriale almeno fino alla morte di Antonio Zatta nel 1804, e che il progetto di un atlante completo non sia stato portato a termine anche per la morte, di pochi anni successiva, di Giuseppe Antonio Remondini. ' Acquaforte, finemente colorata a mano in epoca, in perfetto stato di conservazione. ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' Bibliografia Il Piemonte nella Cartografia del Cinquecento e Seicento ' 1991, 75; Terre di Langobardia 2005:14; ' Le Grandi Alpi nella cartografia ' 2005: 147, 148; Sicilia 2014: 287. Zeno Davoli, ' Roberto Sanfelici, Terre di Langobardia - La "Lombardia" e il Ducato Estense nella cartografia a st. This very rare map belongs to a never finished project for the atlas of the so called Società Calcografia, a simple commercial trade realized by the two main Venetian publishers of the XVIII century, Antonio Zatta and Giuseppe Antonio Remondini. The term Società Calcografica has been deduced from the map of the world, which is part of the collection and bears in the lower cartouche the French writing “à Venise Chez la Societè Chalcographique 1799”. As already stated, the project was never finished for no atlas containing these maps has ever been listed in any bibliography. Very likely, then, the maps have been sold individually, or maybe as part of smaller, custom collections. The maps of the collection derive from Paolo and Francesco Santini’s plates, used by Remondini in his 1782/4 “Atlas Universelle”, and from the plates of Antonio Zatta’s “Nuovo Atlante”, published in 1796. Santini’s maps have been beautifully enriched, using the system of small, masked plates which can be perceived through the platemarks on the paper, with great cartouches according to the classical style of Zatta and have been probably engraved by the members of his staff, Pasquali, Zuliani and Pitteri. The cartouches bear very often historical descriptions and maybe the maps have been realized to depict the great geographic changes of the peninsula during the Napoleonic period. The modern bibliography Terre di Langobardia describes some of the maps depicting the Repubblica Cisalpina, presenting them as part of Remondini’s “Atlas très Nouveau”, which was printed starting from 1800. In our opinion, the two publishers worked together to the realization of the project until Antonio Zatta died (1804), and the complete atlas was never finished because Giuseppe Antonio Remondini also died in 1811. I personally know 61 maps which were part of the project. Copper engraving, fine hand color, in excellent condition. Cfr.