In alto al centro, sotto il bordo superiore, è inciso il titolo: LA FAMOSA CITTÀ D’ANCONA. Lungo il margine inferiore, distribuita su dodici colonne, si trova una legenda alfanumerica (A-Z, AA-SS, 1-42 e due rimandi contraddistinti dai simboli † e *,) alla quale segue l’imprint Matteo Florimj for. In Siena. Orientazione fornita da una rosa dei venti nel mare, il nord è a sinistra. Si tratta di una copia della pianta di Ancona del monogrammista AB attribuita a Donato Bertelli, a sua volta basata sulla carta del Fontana, della quale è ripreso anche il titolo. Due le differenze rilevanti: l’estensione territoriale è ridotta a meridione e la legenda viene corretta. Scompare la voce “E”, lasciata vuota nella tavola del Bertelli, in quanto nella pianta del Fontana rimandava alla Cittadella sangallesca, situata in un’area territoriale non raffigurata né dalla carta edita da Bertelli né in questa del Florimi. La mappa di Ancona di Giacomo Fontana è la “prima pianta prospettica della città di Ancona, edita da Rinier da Prato nel 1569 su disegno di Giacomo Fontana. L’opera, dedicata a Guidubaldo II della Rovere duca di Urbino, rappresenta il prototipo di rilievo monumentale della città, che sarà oggetto di replica per circa due secoli. Come nota Mariano (2013), probabilmente la pianta dispersa che Fontana, già nel 1562, dichiara di aver disegnato per il conte Federico Altemps, costituiva il rilievo di riferimento per questa incisione. L’opera è molto accurata e dettagliata, e mostra con chiarezza i principali monumenti della città, richiamati nella legenda di 87 voci, oltre a delineare con esattezza le mura e le fortificazioni, inserite in un chiaro tessuto urbanistico che fornisce una preziosa descrizione topografica e orografica di Ancona nella seconda metà del XVI sec.” (cfr. Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, p. 2116). Matteo Florimi (Polistena 1540 circa – Siena 1613) fu editore e commerciante di libri e di stampe. Di origini calabresi, si stabilì a Siena nel 1581, con un negozio in Banchi. L’attività calcografica di Matteo Florimi fu più volte affiancata da veri e propri maestri incisori come Cornelis Galle, Arnoldo degli Arnoldi, Pietro de Iode, Jan Sadeler e artisti come Francesco Vanni, Ventura Salimbeni e Alessandro Casolani, con i quali lo stampatore ha collaborato per la preparazione di soggetti sacri. L’attività cartografica del Florimi produsse stampe di moltissime città e territori di tutto il mondo, che non furono mai disegnati per lui, ma furono manipolazioni di rilievi già esistenti, o di carte edite da altri stampatori. Nella seconda metà del XVI secolo la curiosità geografica e il desiderio di viaggiare, erano molto sentiti, e il Florimi fu lungimirante nel dedicarsi alla produzione di vedute di città a volo d’uccello il più possibile fedeli, destinate a mostrare luoghi mai visti difficilmente visitabili. ' ' Il Florimi si inserì perfettamente in questo filone di mercato e contribuì al perfezionamento della nuova “ondata” di rappresentazioni cartografi che copiando alcune stampe di Antonio Lafreri, Claude Duchet, Abraham Ortelius e venendo a sua volta contraffatto. Per quanto riguarda il lavoro di incisione delle carte, nel 1600, Matteo Florimi chiamò a lavorare presso la sua bottega l’incisore fiammingo Arnoldo degli Arnoldi con la promessa di un maggior compenso rispetto a quello che gli elargiva Giovanni Antonio Magini, presso cui l’artista operava. Quest’offerta del Florimi scatenò le ire del Magini che, pur senza farne il nome, lo chiama “invidioso contraffattore” per avergli sottratto un così abile cartografo. La collaborazione tra il Florimi e l’Arnoldi durò solo due anni (1600-1602), ma fu abbastanza produttiva: insieme stamparono lo ' Stato di Siena, ' la ' Choronografia Tusciae, ' la Nuova descrittione della Lombardia, l’Europa, l’America ' e la ' Descrittione Universale della Terra. Acquaforte e bulino, . In the upper center, below the top border, is engraved the title: LA FAMOSA CITTÀ D’ANCONA. Along the lower margin, spread over twelve columns, is an alphanumeric legend (A-Z, AA-SS, 1-42 and two cross-references marked by the symbols † and *,) which is followed by the imprint Matteo Florimj for. Siena. Orientation provided by a wind rose in the sea, north is to the left. This is a copy of the monogrammist AB's plan of Ancona attributed to Donato Bertelli, itself based on Giacomo Fontana's map (1569), whose title is also taken. Two major differences: the territorial extent is reduced to meridion and the legend is corrected. The entry "E," left blank in Bertelli's map, disappears, as in Fontana's map it referred to the Cittadella by Antonio da Sangallo, located in a territorial area not depicted on either Bertelli's map or this one by Florimi. Giacomo Fontana's map of Ancona is the "first perspective plan of the city, published by Rinier da Prato in 1569 based on a design by Giacomo Fontana. The work, dedicated to Guidubaldo II della Rovere, Duke of Urbino, represents the prototype of monumental relief of the city, which would be the subject of replication for about two centuries. As Mariano (2013) notes, probably the dispersed plan that Fontana, as early as 1562, claims to have drawn for Count Federico Altemps, constituted the reference relief for this engraving. The work is very accurate and detailed, and clearly shows the main monuments of the city, recalled in the 87-item legend, as well as accurately delineating the walls and fortifications, set in a clear urban fabric that provides a valuable topographical and orographic description of Ancona in the second half of the 16th century" (cf. Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, p. 2116). Etching and engraving, impressed on contemporary laid paper with watermark not clearly legible [would appear to be "eagle in circle with crown" (similar to Woodward no. 63)], with margins, glue braids on verso, overall in very good condition. Rare work, surveyed for only 8 institutional examples according Bifolco-Ronca (see Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, p. 2121). Matteo Florimi (Polistena c. 1540 - Siena 1613) was a publisher and merchant of books and prints. Of Calabrian origin, he settled in Siena in 1581, with a store “in Banchi”. Matteo Florimi's chalcographic activity was several times joined by master engravers such as Cornelis Galle, Arnoldo Arnoldi, Pieter de Iode, Jan Sadeler and artists such as Francesco Vanni, Ventura Salimbeni and Alessandro Casolani, with whom the printer collaborated in the preparation of religious subjects. Florimi's cartographic activity produced prints of many cities and territories around the world, which were never drawn for him, but were manipulations of already existing reliefs, or of maps published by other printers. In the second half of the sixteenth century, Florimi was far-sighted in devoting himself to the production of bird's-eye views of cities as faithfully as possible. ' Florimi copied some maps by Antonio Lafreri, Claude Duchet, Abraham Ortelius. As far as map engraving work was concerned, in 1600, Matteo Florimi called the Flemish engraver Arnoldo degli Arnoldi to work in his workshop with the promise of greater compensation than that bestowed upon him by Giovanni Antonio Magini, with whom the artist was working. This offer by Florimi triggered the wrath of Magini, who, though not naming him, called him an "envious counterfeiter" for stealing such a skilled cartographer from him. The collaboration between Florimi and Arnoldi lasted only two years (1600-1602), but it was quite productive: together they printed the Stato di Siena, ' la ' Choronografia Tusciae, ' la Nuova descrittione della Lombardia, l’Europa, l’America ' and the ' Descrittione Universale della Terra. Bibliografia Bifolco-Ronca, ' Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo ' (2018), tav. 1076; Elisa Boffa, ' Un tip. Cfr.