Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Prints

Incisione rame del 1851 Francesco II Sforza e i 300 inutili per Castello Milano

36.00 €

Il Tempo che fu

(Enna, Italy)

Ask for more info

Payment methods

Details

Description

Dettagliatissima incisione in rame su carta spessa e non retroscritta Estratta da prestigiosa opera del 1851. .incisione che ha quindi oltre 163 anni! Francesco II Sforza Fa uscire 300 cittadini inutili alla difesa del Castello di Milano Francesco II Sforza (Milano, 4 febbraio 1495 - Vigevano, 24 ottobre 1535) è stato il nono e ultimoDuca di Milano indipendente dal 1521 al 1535. Era il figlio minore di Ludovico Sforza, detto il Moro e di Beatrice d'Este. Francesco II Sforza all'età di tre anni fu cacciato assieme al padre dal Ducato rimase 21 anni in esilio in condizioni economiche indubbiamente inferiori rispetto a quelle in cui si era trovato alla corte milanese durante lo splendido regno di suo padre. Durante gli anni di governo restaurato di suo fratello Massimiliano, tra il 1512 e il 1515 egli non riuscì a tornare a Milano e quando questi ne venne cacciato nel 1515 dal ritorno dei francesi, Francesco (che si trovava a Trento) si adoperò subito per riprendere il possesso del Ducato di Milano, che nella sua ottica legittimamente spettava a lui. Egli riuscì finalmente a rientrare a Milano al seguito delle truppe di papa Leone X e dell'imperatore Carlo V nel 1521 (coalizzate nella cosiddetta Lega Santa), aiutati in questo anche dalla popolazione lombarda che si sentiva vessata fortemente da un dominio considerato estraneo. Con l'acquisizione del Ducato, ad ogni modo per Francesco II non finirono le preoccupazioni: le pressioni dei francesi continuavano ad essere insistenti soprattutto lungo il confine con il Piemonte e lo sforzo bellico richiedeva sempre più denaro, che per uno stato ormai di sempre più ridotte dimensioni come il Ducato di Milano rispetto al colosso francese, costituivano una uscita continua per buona parte delle entrate. Francesco II fu pertanto costretto a tassare fortemente la popolazione per difenderla e questo lo mise in cattiva luce, oltre a provocare l'insorgere di rivolte localizzate. Tra i maggiori fautori di queste rivolte ricordiamo Bonifacio Visconti, erede e lontano parente di quei Visconti che un tempo reggevano Milano e che vedeva gli Sforza come gli usurpatori di un potere che loro stessi avevano creato. Bonifacio Visconti perciò tentò di uccidere Francesco II per ottenere il possesso del Ducato, approfittando della situazione politica instabile, ma riuscì solamente a ferire il duca al collo ed alla spalla. Sentendosi comunque instabile nel suo governo, a causa della pesante influenza asburgica e della presenza di truppe imperiali nei suoi territori, Francesco II Sforza, su iniziativa del suo ministroGirolamo Morone, ribaltò la sua alleanza e si unì alla Lega di Cognac contro l'Imperatore: insieme a lui, la Repubblica di Venezia, la Repubblica fiorentina, il Pontefice Clemente VII ed il Regno di Francia. Rimase perciò coinvolto in una congiura, illudendosi di avere l'appoggio di Fernando Francesco d'Avalos, marchese di Pescara, comandante delle milizie imperiali in Italia. Il d'Avalos però tradì i congiurati, rivelò il complotto e fece scoppiare la guerra. Il Duca Francesco II fu rapidamente soverchiato dalle truppe imperiali, ma riuscì a mantenere il controllo su alcune città e piazzeforti del Ducato, finché grazie all'aiuto dei veneziani, che non volevano confinare con gli Asburgo anche ad occidente, lo Sforza fu ristabilito nel suo governo ed ottenne di riappacificarsi con Carlo V, anche se dietro il pagamento di un pesantissimo risarcimento, che impoverì ancora di più lo stato milanese. A suggello di questa nuova alleanza, nel 1534 Francesco ebbe in sposa Cristina di Danimarca, figlia diCristiano II di Danimarca e di Isabella, sorella dell'imperatore Carlo V, una ragazza di appena tredici anni. Costei ricevette Tortona come città dotale dopo che Francesco II, ammalatosi di una malattia che lo rese quasi cieco, morì nel castello diVigevano nel 1535. Alla sua morte si estingueva la dinastia primigenia e legittima degli Sforza di Milano, non avendo egli avuto eredi. Perciò, per evitare altre pretese, Carlo V decise l'annessione diretta del Ducato di Milano ai suoi domini, passandolo successivamente al figlio Filippo che divenne re di Spagna e quindi portò in dote a quello stato il governo del milanese. 100Rim-007 Dimensioni Cm 25,00 x 16,00 Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità.