Grande carta della Valle dell'Anien (l'antica Diocesi Tiburtina) incisa da Giovanni Petroschi e disegnata da Diego de Revillas.Nel cartiglio in alto, il titolo “Dioecesis et agri Tiburtini topographia nunc primum trigonometrice delineata et veteribus viis villis ceterisque antiquis monumentis adornata”. In basso a destra, il nome dell’incisore, Giovanni Petroschi: “Io. Petroschi inc”. Sul monumento in basso a destra, la dedica dell’autore, Diego de Revillas, al patriarca di Antiochia Joachim Portocarrero, e la data, 1739.La carta costituisce, con quella della Diocesi dei Marsi pubblicata sempre dal Revillas nel 1735, uno dei primi tentativi di applicare le misurazioni trigonometriche per costruire una carta geografica “nunc primum trigonometrice delineata”, per dirla con l’autore. È noto che Revillas fece più di 150 misure angolari.L’orografia, l’idrografia e la topografia sono molto accurate. La presentazione artistica della carta è tipica dell’epoca. In alto a sinistra, drappeggio con cartina dei “Tiburis suburbia” con scala grafica propria; a destra, lungo drappeggio per la “notarum explicatio” delle sigle e dei segni convenzionali inserite nel testo.La carta ebbe un’edizione postuma nel 1767 per opera del Petroschi che la dedicò al card. Flavio Chigi.Acquaforte, impressa su carta vergata coeva, con margini, tracce di colla al verso, in ottimo stato di conservazione.Bibliografia: A. P. Frutaz, Le carte del Lazio, I, XXXVII, 1, Roma 1972, pp. 82-83; G. Lugli, Monumenti antichi dei Lincei, XXXI (1926), 468, n. 3; L. Luzio, Diego de Revillas e le sue carte della diocesi marsicana e tiburtina, in Rivista Geographica Italiana, 56, pp. 331-41; T. Ashby, The Classical topography of the Campagna Romana, in Papers of the British School at Rome, 3 (1906), pp. 198-200 Grande carta della Valle dell'Anien (l'antica Diocesi Tiburtina) incisa da Giovanni Petroschi e disegnata da Diego de Revillas.Nel cartiglio in alto, il titolo “Dioecesis et agri Tiburtini topographia nunc primum trigonometrice delineata et veteribus viis villis ceterisque antiquis monumentis adornata”. In basso a destra, il nome dell’incisore, Giovanni Petroschi: “Io. Petroschi inc”. Sul monumento in basso a destra, la dedica dell’autore, Diego de Revillas, al patriarca di Antiochia Joachim Portocarrero, e la data, 1739.La carta costituisce, con quella della Diocesi dei Marsi pubblicata sempre dal Revillas nel 1735, uno dei primi tentativi di applicare le misurazioni trigonometriche per costruire una carta geografica “nunc primum trigonometrice delineata”, per dirla con l’autore. È noto che Revillas fece più di 150 misure angolari.L’orografia, l’idrografia e la topografia sono molto accurate. La presentazione artistica della carta è tipica dell’epoca. In alto a sinistra, drappeggio con cartina dei “Tiburis suburbia” con scala grafica propria; a destra, lungo drappeggio per la “notarum explicatio” delle sigle e dei segni convenzionali inserite nel testo.La carta ebbe un’edizione postuma nel 1767 per opera del Petroschi che la dedicò al card. Flavio Chigi.Acquaforte, impressa su carta vergata coeva, con margini, tracce di colla al verso, in ottimo stato di conservazione.Bibliografia: A. P. Frutaz, Le carte del Lazio, I, XXXVII, 1, Roma 1972, pp. 82-83; G. Lugli, Monumenti antichi dei Lincei, XXXI (1926), 468, n. 3; L. Luzio, Diego de Revillas e le sue carte della diocesi marsicana e tiburtina, in Rivista Geographica Italiana, 56, pp. 331-41; T. Ashby, The Classical topography of the Campagna Romana, in Papers of the British School at Rome, 3 (1906), pp. 198-200 Cfr.