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Prints

FLORIMI Matteo

Chorographia Tusciae

1600

2000.00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italy)

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Details

Year of publication
1600
Place of printing
Siena
Size
485 X 360
Engravers
FLORIMI Matteo

Description

In alto a destra, in un cartiglio decorato, è inciso il titolo: CHOROGRAPHIA TUSCIAE. Sotto al cartiglio, si legge: Girolamo Bellarmato Senese Autore. In basso a sinistra, nel mare, è rappresentata la Scala di Miglia 30 (30 miglia = mm 82). In basso a destra, fuori dal margine graduato, è inciso l’imprint editoriale: Matteo Florimi formis. Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali: Septentrio, Meridies, Oriens, Occidens, il nord è in alto. Graduazione ai margini di 1’ in 1’, da 41° 30’ a 43° 26’ di latitudine e da 32° 34’ a 36° 24’ di longitudine. Nel 1600 circa, Matteo Florimi pubblicò questa carta della Toscana. Nell’iscrizione indica quale autore Girolamo Bellarmato, ma non sappiamo con certezza se il Florimi abbia preso a modello direttamente l’originale del Bellarmato del 1536 oppure, più probabilmente, una delle tante derivazioni successive. Questa tavola del Florimi, come sostiene Almagià, potrebbe essere stata incisa da Arnoldo de Arnoldi che, dopo aver lavorato a lungo con Giovanni Antonio Magini, passò a Siena nella bottega del Florimi proprio nel periodo 1600-1602. “La CHOROGRAPHIA TUSCIAE di Girolamo Bellarmato (o Bellarmati) rappresenta il prototipo della cartografia a stampa della regione. Di forma leggermente trapezoidale, è composta da quattro fogli uniti. Sebbene priva di scala grafica, dal valore dei gradi di latitudine possiamo ricostruire il valore della riduzione, pari a 1:325.000 circa. Nella lunga dedica a Valerio Orsini, generale dell’esercito dei Medici, l’autore specifica che la carta è utile per la professione sua presentandola perciò quale strumento ad uso militare, politico e amministrativo. Questo prodotto cartografico si basa su dati ricavati da una sistematica osservazione diretta, da misurazioni e rilievi effettuati dall’autore sul territorio. Viene data attenzione a tutti gli aspetti geografici; per i centri abitati la grandezza della raffigurazione è rapportata all’entità della popolazione. Molto curata l’idrografia, ben evidenziata l’orografia che è disegnata con dei coni, di maggiori dimensioni per i rilievi più importanti. Questo pregevole ed innovativo lavoro fu preso a modello per molti anni a seguire ed ebbe numerose derivazioni. Come osserva Biasutti (1908), anche Gastaldi utilizzò il rilievo del Bellarmato per comporre la sua carta della penisola (1561). L’opera costituisce altresì la base per le carte della regione che i fiamminghi Abraham Ortelius (1570) e Gerard Mercator (1587) inseriscono nei rispettivi atlanti. Della carta è oggi noto un solo esemplare, conservato all’Archivio di Stato di Firenze” (cfr. Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo p. 1961). Matteo Florimi (Polistena 1540 circa – Siena 1613) fu editore e commerciante di libri e di stampe. Di origini calabresi, si stabilì a Siena nel 1581, con un negozio in Banchi. L’attività calcografica di Matteo Florimi fu più volte affiancata da veri e propri maestri incisori come Cornelis Galle, Arnoldo degli Arnoldi, Pietro de Iode, Jan Sadeler e artisti come Francesco Vanni, Ventura Salimbeni e Alessandro Casolani, con i quali lo stampatore ha collaborato per la preparazione di soggetti sacri. L’attività cartografica del Florimi produsse stampe di moltissime città e territori di tutto il mondo, che non furono mai disegnati per lui, ma furono manipolazioni di rilievi già esistenti, o di carte edite da altri stampatori. Nella seconda metà del XVI secolo la curiosità geografica e il desiderio di viaggiare, erano molto sentiti, e il Florimi fu lungimirante nel dedicarsi alla produzione di vedute di città a volo d’uccello il più possibile fedeli, destinate a mostrare luoghi mai visti difficilmente visitabili. ' Il Florimi si inserì perfettamente in questo filone di mercato e contribuì al perfezionamento della nuova “ondata” di rappresentazioni cartografi che copiando alcune stampe di Antonio Lafreri, . On the upper right, in an ornate cartouche, is engraved the title: CHOROGRAPHIA TUSCIAE. Below the cartouche, it reads: Girolamo Bellarmato Senese Autore. At lower left, in the sea, is depicted the Scale of Mile 30 (30 miles = mm 82). At lower right, outside graduated margin, is engraved editorial imprint: Matteo Florimi formis. Orientation in the four sides in the center with the names of the cardinal points: Septentrio, Meridies, Oriens, Occidens, north is at the top. Graduation in the margins of 1' in 1', from 41° 30' to 43° 26' latitude and from 32° 34' to 36° 24' longitude. In about 1600, Matteo Florimi published this map of Tuscany. In the inscription he lists Girolamo Bellarmato as the author, but we do not know for sure whether Florimi directly modeled Bellarmato's 1536 original or, more likely, one of many later derivations. This map by Florimi, as Almagià argues, may have been engraved by Arnoldo de Arnoldi who, after working for a long time with Giovanni Antonio Magini, moved to Siena to Florimi's workshop precisely in the period 1600-1602. “Girolamo Bellarmato's (or Bellarmati's) CHOROGRAPHIA TUSCIAE represents the prototype of printed cartography of the region. Slightly trapezoidal in shape, it consists of four joined sheets. Although it lacks a graphic scale, from the value of degrees of latitude we can reconstruct the value of the reduction, which is about 1:325,000. In the long dedication to Valerio Orsini, general of the Medici army, the author specifies that the map is useful for his profession therefore presenting it as a tool for military, political and administrative use. This cartographic product is based on data derived from systematic direct observation, measurements and surveys made by the author on the territory. Attention is given to all geographical aspects; for population centers, the size of the depiction is related to the size of the population. The hydrography is very well taken care of, and the orography is well highlighted, which is drawn with cones, larger in size for the most important reliefs. This valuable and innovative work was taken as a model for many years to follow and had numerous derivations. As Biasutti (1908) notes, Gastaldi also used Bellarmato's survey to compose his map of the peninsula (1561). The work also formed the basis for the maps of the region that the Flemish Abraham Ortelius (1570) and Gerard Mercator (1587) included in their respective atlases. Only one example of the map is known today, preserved in the State Archives in Florence" (cf Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, p. 1961). Etching and engraving, printed on contemporary laid virgin paper with unreadable watermark, with margins, in excellent condition. Rare work, surveyed for only 12 institutional examples according Bifolco-Ronca (see Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, ' p. 1983). Matteo Florimi (Polistena c. 1540 - Siena 1613) was a publisher and merchant of books and prints. Of Calabrian origin, he settled in Siena in 1581, with a store “in Banchi”. Matteo Florimi's chalcographic activity was several times joined by master engravers such as Cornelis Galle, Arnoldo Arnoldi, Pieter de Iode, Jan Sadeler and artists such as Francesco Vanni, Ventura Salimbeni and Alessandro Casolani, with whom the printer collaborated in the preparation of religious subjects. Florimi's cartographic activity produced prints of many cities and territories around the world, which were never drawn for him, but were manipulations of already existing reliefs, or of maps published by other printers. In the second half of the sixteenth century, Florimi was far-sighted in devoting himself to the production of bird's-eye views of cities as faithfully as possible. ' Florimi copied some maps by Antonio Lafreri, Claude Duchet, Abraham Ortelius. As far as map engraving work was concerned, in 1600, Matteo Florimi called the Flemish engraver Arnoldo degli Arnoldi to work in his workshop wi. Cfr.
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