Acquaforte e bulino, 1550/60 circa, firmato in alto a sinistra, M. L. cu[m] privilegio. In basso a destra, entro cartiglio, polidoro inventor. Da un soggetto di Polidoro da Caravaggio, presumibilmente un disegno ispirato alla Colonna Traiana. Esemplare nel primo stato di due, avanti l’indirizzo di Pietro de Nobili. Magnifica prova, ricca di toni impressa su carta vergata coeva, con ampi margini, in perfetto stato di conservazione. Incisa e pubblicata da Michele Lucchese (come indicherebbe l’indicazione del privilegio dopo la firma), l’opera confluì - probabilmente fu acquistata – nella tipografia Lafreri. La lastra, infatti, assieme al suo pendant, è presente nell’inventario di Lafreri (1573, n. 257) descritta come Due battaglie cauate da fragmenti antichi. Le due battaglie furono ereditate da Stefano Duchetti; insieme a quella incisa dal Maestro del Dado, compaiono nell’inventario di Duchetti (1581, n. 32) descritte come Trei battaglie nauale (cfr. V. Pagani 2008a, allegato A) e successivamente nel catalogo di Pietro de’ Nobili (1584) come Battagli navali di polidori pezzi 3 (cfr. E. Lincoln 2000, p. 185). Michele Grechi Lucchesi (attivo a Roma tra il 1539 e il 1564) fu acquafortista, incisore e stampatore. Nei documenti che lo riguardano compaiono alternativamente i nomi Nichele Crechi, Crecchi, Greco, Grechi, Lucchese, da Lucca, Lucano o lucensis, oppure i monogrammi M.L. e MI. LV. Il suo nome appare nel Libro delle Arti e Università dei Pittori (Archivio Accademia di S. Luca), in cui è riportata la tassa d’iscrizione di 2 scudi. Nel 1551 si registra la sua presenza a servizio del Cardinal Sforza: ‘mastro Michael da Luca pittore de Cardinale Santa Fiore’. Le sue stampe sono datate tra il 1547 - 64, alcune su richiesta di Giulio Ascanio Sforza: l’acquaforte Crocifissione di San Pietro, ripresa da Michelangelo, e un insieme di fantasie architetturali datate 1547. Realizzò incisioni da opere di Polidoro da Caravaggio, Raffaello e Peruzzi. L’opera appartiene allo ' Speculum Romanae Magnificentiae, la prima iconografia della Roma antica. ' Lo ' Speculum ' ebbe origine nelle attività editoriali di Antonio Salamanca e Antonio Lafreri (Lafrery). Durante la loro carriera editoriale romana, i due editori - che hanno lavorato insieme tra il 1553 e il 1563 - hanno avviato la produzione di stampe di architettura, statuaria e vedutistica della città legate alla Roma antica e moderna. Le stampe potevano essere acquistate individualmente da turisti e collezionisti, ma venivano anche acquistate in gruppi più grandi che erano spesso legati insieme in un album. Nel 1573, Lafreri commissionò a questo scopo un frontespizio, dove compare per la prima volta il titolo Speculum Romanae Magnificentiae. Alla morte di Lafreri, due terzi delle lastre di rame esistenti andarono alla famiglia Duchetti (Claudio e Stefano), mentre un altro terzo fu distribuito tra diversi editori. Claudio Duchetti continuò l’attività editoriale, implementando le lastre dello Speculum con copie di quelle “perdute” nella divisione ereditaria, che fece incidere al milanese Amborgio Brambilla. Alla morte di Claudio (1585) le lastre furono cedute – dopo un breve periodo di pubblicazione degli eredi, in particolare nella figura di Giacomo Gherardi - a Giovanni Orlandi, che nel 1614 vendette la sua tipografia al fiammingo Hendrick van Schoel. Stefano Duchetti, al contrario, cedette le proprie matrici all’editore Paolo Graziani, che si associò con Pietro de Nobili; il fondo confluì nella tipografia De Rossi passando per le mani di editori come Marcello Clodio, Claudio Arbotti e Giovan Battista de Cavalleris. Il restante terzo di matrici della divisione Lafreri fu suddiviso e scisso tra diversi editori, in parte anche francesi: curioso vedere come alcune tavole vengano ristampate a Parigi da Francois Jollain alla metà del XVII secolo. Diverso percorso ebbero alcune lastre stampate da Antonio Salamanca nel suo primo period. Etching and engraving, c. 1550/60, signed at upper left, M. L. cu[m] privilege. Bottom right, within cartouche, polidoro inventor. From a subject by Polidoro da Caravaggio, presumably a drawing inspired by Trajan's Column. Example in the first state of two, before Pietro de Nobili's address. Magnificent proof, richly toned, printed on contemporary laid vpaper with watermark "tulips in a shield with star (see Woodward nos. 124-125), with wide margins, in perfect condition. Engraved and published by Michele Lucchese (as the indication of the privilege after the signature would indicate), the work flowed - probably was purchased - into the Lafreri printing house. The plate, in fact, together with its pendant, is in Lafreri's inventory (1573, no. 257) described as Due battaglie cauate da fragmenti antichi. The two battles were inherited by Stefano Duchetti; together with the one engraved by the Maestro del Dado, they appear in Duchetti's inventory (1581, no. 32) described as Trei battaglie nauale (cf. V. Pagani 2008a, Annex A) and later in Pietro de' Nobili's catalog (1584) as Battagli navali di polidori pezzi 3 (cf. E. Lincoln 2000, p. 185). Michele Grechi Lucchesi (active in Rome between 1539 and 1564) was an etcher, engraver, and printer. In documents about him the names Nichele Crechi, Crecchi, Greco, Grechi, Lucchese, da Lucca, Lucano or lucensis, or the monograms M.L. and MI. LV. His name appears in the Libro delle Arti e Università dei Pittori (Accademia di S. Luca Archives), in which the registration fee of 2 scudi is recorded. In 1551 his presence in the service of Cardinal Sforza is recorded: 'mastro Michael da Luca pittore de Cardinale Santa Fiore'. His prints are dated between 1547-64, some at the request of Giulio Ascanio Sforza: the etching Crucifixion of St. Peter, taken from Michelangelo, and a set of architectural fantasies dated 1547. He made etchings from works by Polidoro da Caravaggio, Raphael, and Peruzzi. The work belongs to the Speculum Romanae Magnificentiae, the earliest iconography of ancient Rome. The Speculum originated in the publishing activities of Antonio Salamanca and Antonio Lafreri (Lafrery). During their Roman publishing careers, the two editors-who worked together between 1553 and 1563-started the production of prints of architecture, statuary, and city views related to ancient and modern Rome. The prints could be purchased individually by tourists and collectors, but they were also purchased in larger groups that were often bound together in an album. In 1573, Lafreri commissioned a frontispiece for this purpose, where the title Speculum Romanae Magnificentiae appears for the first time. Upon Lafreri's death, two-thirds of the existing copperplates went to the Duchetti family (Claudio and Stefano), while another third was distributed among several publishers. Claudio Duchetti continued the publishing activity, implementing the Speculum plates with copies of those "lost" in the hereditary division, which he had engraved by the Milanese Amborgio Brambilla. Upon Claudio's death (1585) the plates were sold - after a brief period of publication by the heirs, particularly in the figure of Giacomo Gherardi - to Giovanni Orlandi, who in 1614 sold his printing house to the Flemish publisher Hendrick van Schoel. Stefano Duchetti, on the other hand, sold his own plates to the publisher Paolo Graziani, who partnered with Pietro de Nobili; the stock flowed into the De Rossi typography passing through the hands of publishers such as Marcello Clodio, Claudio Arbotti and Giovan Battista de Cavalleris. The remaining third of plates in the Lafreri division was divided and split among different publishers, some of them French: curious to see how some plates were reprinted in Paris by Francois Jollain in the mid-17th century. Different way had some plates printed by Antonio Salamanca in his early period; through his son Francesco, they goes to Nicolas van Aelst's. Other editors who contributed to the. Cfr.