Vegghia delle Gratie fatta ne Pitti. Il carnovale dell'anno 1615.

In-4°; 13 pp.; legatura in tutto cartoncino settecentesco con decorazioni in oro. Ex libris Giorgio Fanan al contropiatto. Prima edizione del rarissimo libretto dello spettacolo con balli che andò in scena il 16 febbraio 1615 a Palazzo Pitti, in occasione del Carnevale.
Il testo è di Gabriello Chiabrera (1552-1638), che aveva già composto “Il rapimento di Cefalo”, la musica e la coreografia del ballo sono rispettivamente di Jacopo Peri e Agnolo Ricci. Lorenzo Allegri (1567–1648) suonava il liuto nelle arie che venivano cantate dai musicisti come intermezzi ai balli. Nel diario contemporaneo di Tinghi sono registrati anche i nomi delle sei coppie di ballerini. I costumi e le scene vennero affidati a Giulio Parigi.
La Vegghia può essere considerata una delle prime testimonianze del nuovo genere del "recitar cantando".
Solerti considerava questo spettacolo come uno dei precursori del melodramma. Sartori 24446. Solerti (Tinghi) pp. 87-88. Solerti, Albori del melodramma III, pp. 189-203. Il luogo teatrale a Firenze, 10.12. Feste e apparati medicei p. 224. Allacci 804. Moreni I, p. 257.