Varii componimenti di M. Hort. Lando. Nuovamenti venuti in luce. Quesiti amorosi, con le risposte. Dialogo intitolato Ulisse. Ragionamento occorso tra un cavalliere, & un'huomo soletario. Alcune novelle. Alcune favole. Alcuni scroppoli, che sogliono occorrere nella cottidiana nostra lingua.

In-8°; 72 pp., 2 cc., continua da p. 73 a p. 288; grande vignetta xilografica alla p. 154 e numerose belle iniziali istoriate, sempre incise in legno. Legatura posteriore in tutta pergamena antica, tagli dipinti. Antica macchia di cera che non lede il testo alla carta C 7. Buon esemplare. Antica firma di possesso al titolo "Luigi Canziani" e qualche nota a penna e sottolineatura della stessa mano. Prima edizione rara di una delle più importanti opere del letterato Ortensio Lando: “Questo è il volume più ricercato e di maggior valore, tra tutti gli altri del Lando, specialmente per raccoglitori di Novelle, le quali sono quattordici, originali, vivaci e fatte con una speditezza di narrazione, che raramente si trova in altri Novellatori del suo tempo.” (Passano).
Il volume contiene i "Quesiti amorosi", seguiti dal "Dialogo intitolato Ulisse", dal "Ragionamento fatto tra un cavaliere errante ed un uomo solitario", da "Alcune novelle" ed "Alcune favole ad imitazione di Esopo".
“Edizione molto rara anche perché contiene i Quesiti amorosi, che in tutte le edizioni non vi sono.” (Gamba, Novelle).
I "Quesiti amorosi" comprendono una serie di domande e risposte di diversi personaggi sul tema dell'amore; questo testo fu poi ripubblicato nel 1554. Il "Dialogo Ulisse" consiste nel racconto dell'eroe al figlio Telemaco del viaggio durato 20 anni. Il "Ragionamento" è un dialogo tra un cavaliere ed un "eremita", rappresentato dall'autore, che racconta, in contrasto, le vite dei due personaggi. Concludono il volume 14 novelle e 41 favole nello stile brillante dell'autore.
Ortensio Lando (Milano, 1512 - Napoli 1556 ca), scrittore di vaglio e personaggio molto conosciuto, per lo spirito bizzarro ed il pensiero eterodosso in Italia ed in Europa, può essere considerato come un esponente di quella fascia di intellettuali che si collocarono in una "terza via" tra Ortodossia cattolica e Riforma. Vicino ad Erasmo, fu amico di Pietro Aretino, di Giulio Camillo, dell'architetto Serlio, ebbe parole di lode per Bernardino Ochino e Lutero. Fu anche vicino a Tommaso Moro di cui tradusse in Italiano l'Utopia pubblicata a Venezia nel 1548. Gamba 1452. Gamba, Novelle italiane, p. 129, n. 75. Bongi, p. 370. Passano II, p. 394. Brunet III, col. 813. Olschki, Choix, n. 486.