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Rare and modern books

Testi Di: Silvestro Bardazzi, Eugenio Castellani, Francesco Gurr, Ieri, Fotografie Di: Paolo Brandinelli

Santa Maria delle Carceri a Prato. Il punto di arrivo delle elaborazioni architettoniche dell'età dell'Umanesimo

Cassa dei Risparmi e Depositi di Prato 1978,

30.00 €

Medievale Libreria

(Pavia, Italy)

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Author
Testi Di: Silvestro Bardazzi, Eugenio Castellani, Francesco Gurr, Ieri, Fotografie Di: Paolo Brandinelli
Publishers
Cassa dei Risparmi e Depositi di Prato 1978
Keyword
Arte-Architettura-Architettura religiosa

Description

344 pagine. Ill. b/n. Rilegato in tela con sovracoperta. VOLUME IN BUONE CONDIZIONI, SEGNI D'USO E DI UMIDITÀ. Note di copertina: è da augurarsi che questo volume arrivi a soddisfare le legittime esigenze di tutti coloro ai quali sta a cuore non solo la salvaguardia ma, necessaria premessa, lo studio e l'avvaloramento del patrimonio artistico italiano. Al restauro di un monumento, operato dalla Soprintendenza, il volume infatti accompagna, per iniziativa benemerita di Enti cittadini, il restauro, per cosi dire, della conoscenza di quel monumento. Della chiesa quattrocentesca di Santa Maria delle Carceri il Tommaseo dette una sintesi felice quando scrisse che nella sua elegante e pacata armonia" si inseriva la "varietà" ("e senza varietà non è certamente bellezza"). Dalle sue linee a un tempo lievi e severe, rigorose, geometriche e razionali e a un tempo illeggiadrite dalla fantasia, spira con una naturalezza che ha del miracoloso il senso di una civiltà che non ha più misteri nel dominio dei propri mezzi espressivi, di una civiltà che si adempie e si riconosce nel proprio "assoluto formale". E d'altra parte, questo, che in una considerazione estetica ci appare un punto di arrivo, se invece si passa a considerazioni storiche, ci si rivela, come nota Francesco Gurrieri, "punto di riferimento fra l'eredità architettonica pre-umanistica e gli sviluppi artistici rinascimentali europei che seguono la feconda stagione innovativa brunelleschiana". E infine, la chiesa commissionata al Sangallo da Lorenzo de' Medici, si pone urbanisticamente in alto dialogo con la geometria del castello di Federico II, in un'epoca (lo illustra Silvestro Bardazzi) nella quale "gli aspetti civili e quelli religiosi cominciavano un disegno di rispettosa autonomia dello spirito". Sul fondamentale ed eccezionale valore del monumento che questo volume illustra non è quindi il caso di insistere. Il valore del volume consiste nella consapevolezza e nello scrupolo di responsabilità che gli autori mostrano nei confronti del valore del monumento, e che si esplicitano nella cura, nella completezza, nella fedeltà con cui ce lo illustrano. Se esista un genere editoriale cui si possa dare il nome di "informazione architettonica", questo volume ne costituisce un esempio molto pregevole. Informazione architettonica sembrerà a taluno espressione riduttiva, sia in senso qualitativo (per ciò che concerne il sostantivo) sia in senso disciplinare (per ciò che concerne l'aggettivo), e siamo subito disposti a considerarla impropria: è evidente infatti anche a noi che, dai saggi introduttivi alla ricchissima documentazione, ogni pagina ha un preciso contenuto critico-interpretativo e che il tema del volume (si legga quanto scrive Eugenio Castellani) spazia agli arredi, alle maioliche, alle vetrate e così via. Il risultato è una rivisitazione di S. Maria delle Carceri che ci consente di appropriarcene in dettaglio in tutti gli aspetti, minuziosamente ripercorsi e illuminati. Paolo Brandinelli porta la sua operazione informativa sino a render conto dei materiali e delle situazioni di luce con i quali e nelle quali ha scattato le sue fotografie. Diciamo dunque "informazione" nel senso più ricco e pieno, il cui scopo finale è la divulgazione di una completa conoscenza critica. E peraltro, per quanto siano suggestivi e autonomamente godibili, nella varietà e raffinatezza delle loro forme, tutti i particolari, tutti gli oggetti decorativi, i fregi, le modanature, i finissimi contributi artigianali, concorrono (merito del volume che rispecchia il merito del monumento) nell'unità artistica di S. Maria delle Carceri come fatto architettonico supremo e indiscutibile, che si ricompone di continuo nella nostra mente via via che si squaderna nelle singole immagini. "Come il bel verso al batter della mano", diceva il poeta: e può ripetere l'ammirato lettore di questo volume. Geno Pampaloni"
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