Riflessioni sopra la bolla In Coena Domini.

Ediz. seconda corretta dall'autore.<BR>8°, pp.(4) 310 (2), mancano 2 cc. iniziali con la dedicatoria, front. e antip. interamente inc. in rame: il front. in cornice con picc. vignetta allegorica e l'antip.con scena allegorica con una donna (la Ragione) con carta e penna, in una mano e nell'altra una luce, su un piedistallo con didascalia: "Tenebrae eam non comprehenderunt", e in basso soldati a cavallo che combattono frati armati di croci. Cartonato col. coevo, con la nota ms. "Proibito". Lievi fioriture. L'op. prese spunto dalla polemica sorta dalla bolla medievale In coena Domini, nuova edizione di una bolla medievale, attraverso la quale il papa rivendicava antichi privilegi per soggiogare il principato laico a quello ecclesiastico. Nell'Avviso iniziale l'Aut. dichiarava di aver corretto in questa 2° ediz. solamente errori di stampa, in quanto "le opposizioni tutte vaghe e generali" e che "siano in questo libro addotti molti autori eterodossi, senza riflettere che questi vi sono per ornamento e che le dottrine teologiche sono dei s. Padri e delle Scritture. L'uomo onesto e il teologo debbon render ragioni delle loro preposizioni.". Il vol. è diviso in 3 articoli: I: Degli oggetti generali della Bolla, della loro origine e del loro incremento (Scomunica; Riservazione dei diritti di tutti i vescovi che la Bolla aþribuisce al s. Pontefice; Immunità ecclesiastiche) - II: Esame particolare degli articoli della Bolla e loro conseguenze (Contro gli eretici e scismatici e contro i leggitori e fautori dei loro libri; Con-tro gli appellanti del papa al Concilio generale; Contro i corsari che depredano le spiagge romane; Contro quelli che s'impossessano dei beni naufragati; Contro quelli che impongono nuove gabelle; Contro i falsificatori delle lettere apostoliche; Contro chi somministra armi . agl'infedeli ed eretici;.) - Art.III: Dei disosordini politici restano vegeti per la Bolla quantunque da essi non sia accettata. [Melzi II 440: oltre al nome dell'Aut., "Se ne fecero 3 ediz.quasi contemporanee". Venturi, Settecento riformatore ".Messo all'indice, perchè antigesuita convinto, ebbe salvezza dal governo veneto che gli vietò di recarsi a Roma, dov'era stato comandato dal papa."].