Details
Place of printing
a Amsterdam (ma Paris)
Author
[Hutcheson Francis]
Keyword
Filosofia, Gnoseologia ed estetica, Prime traduzioni francesi
State of preservation
Fine
Description
2 voll. in un tomo in-8° (165x105mm), pp. (10), 192; (4), 385, (1) di errata; legatura coeva p. pelle nocciola marmorizzata con filettatura a secco lungo il perimetro dei piatti. Titolo, filetti e decori floreali in oro entro scomparti su dorso a nervetti. Tagli rossi, sguardie marmoreggiate rosa. Due testatine istoriate incise su rame. Ex-libris manoscritto in data 1770 e altra firma del tempo cassata. Una nota di mano coeva alla p. 304 della seconda parte, con rimando a un refuso corretto nell'errata finale. Piccoli restauri alla legatura, qualche lieve fioritura e brunitura interna. Bell'esemplare. Prima edizione in lingua francese di una delle maggiori opere della filosofia illuministica inglese, nonché il lavoro che dà avvio alla gloriosa tradizione filosofica scozzese. L'edizione non menziona né il nome dell'Hutcheson, né l'editore (il parigino Durand) né il traduttore, che fu molto probabilmente Marc-Antoine Eidous, forse con la collaborazione di Guillaume Laget. L'opera, apparsa in inglese nel 1725 e destinata ad avere larga influenza su Hume come su Adam Smith, su Ferguson come su Reid o, in seguito, sul Bentham teorico dell'aritmetica morale', riconduce al 'senso interiore' sia il bene che il bello. Se la riflessione etica di Hutcheson si pone ai primordi dell'utilitarismo moderno, anche il suo pensiero estetico riveste notevole importanza, riprendendo l'idea di Shaftesbury della bellezza morale e del forte connubio fra bellezza e virtù. 'Dallo Shaftesbury dipende Francesco Hutcheson (1723), il quale rese popolare il senso interno della bellezza, come qualcosa che tramezza la sensualità e la razionalità ed è volto a conoscere l'unità nella varietà, la concordia nel molteplice, il vero, il buono e il bello nella loro sostanziale identità. A questo senso l'Hutcheson riconduce il piacere dell'arte, ossia dell'imitazione della rispondenza tra copia e originale: bello relativo da distinguere dall'assoluto' (Croce, Estetica, p. 227). Barbier, IV, 29: 'La 'France littéraire' de 1769 ayant attribué cet ouvrage à l'abbé Ed.Bonnet de Condillac, cette méprise a été copiée par Chalvet dans sa nouvelle édition de la 'Bibliothèque du Dauphiné', et par Delandine dans la nouvelle édition du 'Dictionnaire des grands hommes'. La même 'France littéraire' de 1769 assure avec plus de fondement que cet ouvrage a été traduit de l'anglais de Hutcheson; elle désigne M.-A. Eidous comme traducteur. On trouve la même assertion dans le préface d'un autre ouvrage de Hutcheson traduit par le même Eidous et imprimé à Lyon en 1770, sous le titre de 'Systeme de philosophie morale'. Voici les raisons qui me sont douter que M.Eidous soit le traducteur des 'Recherches'. Les 'Reflexions' parurent en 1749, en deux volumes fort bien imprimés, sans aucune indication d'auteur, de traducteur ni de libraire. Ces omissions semblent bien avoir été faites à dessein.'. Jessop, 144. Chuo, 127. Weller, II, 125. BNF [FRBNF33994384] individua l'editore nel Durand. Cfr. Mario Manlio Rossi in Dizionario Bompiani delle Opere, VI, p.