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Rare and modern books

Pine, John (1690 - Londra 1756), Orazio

QUINTI HORATII FLACCI OPERA VOL. I.(-II.). LONDINI. AENEIS TABULIS INCIDIT IOHANNES PINE. MDCCXXXIII.(-MDCCXXXVII).

John Pine, 1733-1737

850.00 €

Bosio Dedalo M. Libreria Antiquaria

(Torino, Italy)

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Details

Year of publication
1733-1737
Place of printing
London
Author
Pine, John (1690 - Londra 1756), Orazio
Publishers
John Pine
Keyword
Letteratura latina, edizioni di pregio, figurati del settecento, incisione
Binding description
Piccoli difetti sulla pergamena del volume secondo, lievi bruniture sui fogli di guardia, peraltro bell'esemplare, fresco e ben conservato.

Description

Due volumi (opera competa) in ottavo cm 23 x 15, legatura coeva in piena pergamena rigida, filetti dorati a bordare i piatti, nervi passanti sui canalini, titoli dorati entro tassello bruno sul dorso, sguardie e tagli marmorizzati; pp (32) 264 (2), (24) 191 (1) (14); centinaia di illustrazioni, vignette, testatine e finalini, ogni pagina interamente incisa su lastra di rame, testo e figure. Segnatura []2 a1 b-g2 []1 A-Z2 A2-Z22 []1 A3-Z32 Z41, []2 a-d2 d-f1 A-Z2 A2-Z22 A3-H32 I1. Ex libris nobiliare sulle sguardie e antica nota di possesso manoscritta sulla prima carta del primo volume (datata 1735, indica la provenienza dell'opera quale dono da parte di uno dei sottoscrittori). Esemplare della seconda tiratura con la correzione dell'errore nella medaglia a pagina 108 del secondo volume (POTEST e non POST. EST. - in ICCU variante B); la prima tiratura si distingue anche per la presenza nel primo volume di una List of Antiquities, in questa variante omessa. Piccoli difetti sulla pergamena del volume secondo, lievi bruniture sui fogli di guardia, peraltro bell'esemplare, fresco e ben conservato. John Pine, allievo di Picart, amico e collaboratore di Hogarth, fu apprezzato tipografo, cartografo e incisore attivo a Londra a partire dagli anni ‘20 del XVIII secolo. Pine dedicò alcuni anni alla realizzazione di questa edizione delle opere di Orazio, adottando la dispendiosa e impegnativa tecnica di incidere l'intera pagina su rame (testo e ricco apparato iconografico) per la superiore chiarezza e regolarità d'impressione che vi riconosceva rispetto alla tradizionale composizione tipografica: "Impressio, quam characteres immobiles aeneis tabulis incisi faciunt, eam ex metallicis typis mobilibus ductam non solum nitore superat". In apertura di ciascun volume lunghi elenchi dei sottoscrittori in Inghilterra (in proprio elenco Oxford e Cambridge) e varie nazioni d’Europa - accanto a notabili e teste coronate notiamo Jonathan Swift, Alexander Pope, Horace Walpole, William Hogarth; alla fine del tomo secondo presente l'esplicazione delle tavole di entrambi i volumi. L’importanza e l’influenza di Orazio sulla cultura inglese del XVII e XVIII secolo (si vedano ad esempio le traduzioni e imitazioni di John Dryden e Samuel Johnson) sono ben testimoniate dalla fortuna dell’opera, che riprende nel testo la lezione di Talbot per l’edizione cantabrigense del 1701. L’Orazio di Pine costituisce un ricercato esempio del gusto neoclassico settecentesco ed è considerato un capolavoro del figurato inglese del XVIII secolo: "Pine, a pupil of Picart, was our best native engraver during the first half of the century [.] His Horace is engraved throughout, text and illustrations, and possesses the delightful unity that such books always have. Its lettering with its strong contrasts between thick and thin strokes may well have influenced Baskerville and Bodoni in their type design." (Bland, A History of Book Illustration, p. 216). "Ouvrage très recherché" Cohen-Ricci, Guide de l'amateur de livres à gravures du XVIIIe siècle, 497. "Cette édit., entièrement gravée, est remarquable par l'élégance des ornaments” Brunet, Manuel du libraire III 320. “Pine’s Horace marks a high point of Augustan taste.” Ray, The Illustrator and the book in England p. 3. (Vedi anche Graesse III 354, PMM 620, Lowndes The Bibliographer's Manual of English Literature II 963). Piccoli difetti sulla pergamena del volume secondo, lievi bruniture sui fogli di guardia, peraltro bell'esemplare, fresco e ben conservato.
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