Details
Place of printing
Zagreb,
Keyword
PINOCCHIO COLLODI
Description
In 4°; 213, (11) pp. Legatura editoriale coeva in mezza tela con piatti foderati da carta animata a colori (piatto anteriore immagine uguale alla prima edizione italiana ed al piatto posteriore, immagine di Pinocchio. Piatti interni foderati con bella carta editoriale con immagini di Pinocchio. Titolo ed autore impressi in amaranto al dorso. Qualche lievissimo segno del tempo e nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima rarissima edizione croata del Pinocchio illustrato dal celebre illustratore, ceramista e pittore italiano, Beppe Porcheddu, meglio noto come Beppe Porcheddu (Torino, 1ºmaggio 1898 27 dicembre 1947 ?). Di particolare interesse è che il Pinocchio di Porcheddu in lingua croata, uscì dieci anni dopo la prima edizione italiana del 1942 ed alcuni anni dopo le riedizioni italiane ma presenta alcune tavole, non presenti nelle edizioni italiane che vennero realizzate da Porcheddu, proprio in questa edizione croata. Il Pinocchio di Porcheddu rappresenta, forse, il più bel Pinocchio illustrato insieme a quello di Mussino. Questa prima edizione in croato è rarissima, più rara ancora della prima edizione italina. Artista irriverente ed innovatore, Porcheddu si appassiona all'illustrazione durante l'Esposizione Internazionale di Umorismo di Rivoli del 1911, quando assiste alle opere di Arthur Rackham e Edmund Dulac. Giovanissimo inizia a collaborare con il Corriere dei Piccoli e sulla Domenica deiFanciulli. Dopo aver partecipato al primo conflitto mondiale inizia a collaborare con diverse testate come Il Pasquino, Numero, La Lettura ecc. All'attività di illustratore, Porcheddu affianca sperimentazioni nella ceramica, nella scultura e nelle scenografie teatrali. Pur collaborando con il Balilla è un profondo antifascista e la sua villa ligure è luogo di rifugio di diversi antifascisti. Per un certo periodo è anche presidente del Bordighera. Il 27 dicembre del 1947 esce di casa per dirigersi verso Roma dove si sarebbe tenuta una mostra dei suoi disegni ma non giunge mai nella capitale e scompare nel nulla spedendo una lettera criptica alla sorella. Una vicenda che per certi aspetti ricorda quella di Ettore Majorana. Si legge nel numero di Charta 68° relativo alla figura di Porcheddu Ma cè unaltra eccezione molto più vistosa, ed è ledizione Paravia del 1942 de Le Avventure di Pinocchio, che il sottoscritto che Pinocchio non lo ama più che tanto considera il capolavoro dellillustratore e una delle tre o quattro migliori edizioni illustrate del celebre evergreen di Collodi (alla pari con quelle di Mussino, di Topor, forse diMattioli e di Mosca, ma questo è un discorso che faremo caso mai unaltra volta). Qualche lettore in vena di polemiche potrebbe anche contestare laffermazione che i disegni di Porcheddu per questo libro siano a colori, poiché la tavolozza è rigorosamente ristretta a tre soli colori, il rosso mattone, lazzurro carta da IMG_8377_clipped_rev_1zucchero e il bianco biacca, cui si aggiunge naturalmente il nero. Ma i tre colori diventano poi cinque perché lartista ha avuto la geniale trovata di realizzare i disegni su cartoncini non bianchi ma, a seconda dei casi, grigio chiaro o beige. Lo sfondo che rimane libero dal disegno diventa così in negativo colore, acquistando una sua precisa e spiazzante valenza cromatica; e il segno grafico di cui già si è parlato, come sempre di impronta grottesca ma assai più stilizzato che negli altri libri, è asservito a un impianto compositivo di ogni singola tavola che appare ancora oggistraordinariamente moderno. Prendiamo a caso, fra i molti possibili esempi, la tavola in cui Pinocchio vola sul dorso del colombo: il paesaggio sottostante (con nuvole che sono piccoli laghi e torrenti di biacca sullo sfondo di un cielo non azzurro ma beige, e montagne che fanno pensare ai picchi dirupati della Monument Valley) ha unasprezza e una drammaticità da pianeta alieno che mi sembra più coerente con il clima sadico e lintento metaforico della fiaba di Collodi di quanto non lo siano i dolci colli toscani fotografati in modo così accattivante da Dante Spinotti nel recente film di Roberto Benigni.. Prima edizione in croato rarissima in buone-ottime condizioni di conservazione di uno dei Pinocchi più rari.