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Rare and modern books

Rosa Norberto

Prima raccolta di poesie e prose edite ed inedite

Stabilimento Tip. di Aless. Fontana, 1849

80.00 €

Mazzei Libreria Antiquaria

(Bagnone, Italy)

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Details

Year of publication
1849
Place of printing
Torino
Author
Rosa Norberto
Publishers
Stabilimento Tip. di Aless. Fontana
Keyword
(Letteratura italiana - Poesia - Piemonte)
Languages
Italian

Description

Due volumi in-16° (17 x 10,5 cm), pp. VIII, 344; (4), 324, (2), legatura coeva in tela con titoli e fregi in oro al dorso. Normali tracce d'uso alla legatura, in particolare, qualche piccolo, lieve alone ai piatti. Tagli decorati a spruzzo. Firma coeva d'appartenenza alla guardia anteriore di entrambi i volumi. Al volume primo, al frontespizio, piccola macchia, che non interessa i titoli, color marrone chiaro, di 1,8 x 1 cm; sempre al volume primo, nel margine inferiore della carta che ospita le pagine 271-272, strappo, che interessa il testo, senza perdite, perfettamente rimarginato con carta giapponese. Sporadici e piccoli segni d'umido alle pagine, per il resto, ben conservato. Si tratta della prima raccolta organica dei componimenti del Rosa, alcuni pubblicati qui per la prima volta, altri già apparsi su un giornale dell'epoca. Norberto Rosa nacque ad Avigliana nel 1803. Svolse la professione di procuratore legale a Susa e fu poeta, scrittore, pubblicista. La sua poesia, satirica e moralistica, assunse negli anni connotazioni più marcatamente politiche e civili. Morì a Susa nel 1862. Dalla prefatoria dell'autore ai lettori: «Qual è, diffatto, lo scopo al quale noi tendiamo da lunga pezza, e per cui sosteniamo l'odierna lotta di vita e di morte? Noi vogliamo, dapprima, la nostra lingua . Noi vogliamo, in appresso, che l'apparenza ceda il luogo alla realtà, l'impostura al merito; vogliamo cessata una volta questa pompa di titoli, questa ingiusta distinzione dei figli dello stesso Adamo in nobili e plebei, quasi che gli uomini si debbano altrimenti distinguere che dalle loro buone o cattive azioni . Vogliamo, soprattutto, la libertà e l'indipendenza di questa altrettanto bella quanto infelice Italia . Vogliamo liberare la società da quella turba di scioperati che vivono a spese dell'altare, anzi dei troppo creduli devoti, e ritornare la nostra religione alla purezza e semplicità del Vangelo . Noi vogliamo, in conclusione, rabberciare un poco questa logora palla del mondo, tanto che il sole vi riluca per tutti, né più vi sia chi maledica il primo istante in cui lo vide . Così avendo anch'io portato la mia pietra (frase obbligata) all'edifizio dell'italiano, anzi dell'umano incivilimento, ho ragione a pretendere che altri non guardi le cose mie come roba dell'altro secolo, anzi dell'altro mondo. E tanto più ho ragione a questo, in quanto che io portai la prefata mia pietra allegramente e ridendo, non brontolando e piagnucolando come fan tanti. Ed eccovi, candidi Lettori, per quali considerazioni io non arrossisco di presentarvi anche a questi tempi le mie bazzecole; sperando anzi che avrete per le inedite quel medesimo compatimento di che già foste generosi alle stampate, quando videro primamente la luce nel Messaggiere Torinese. Viva l'Italia!».
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