Platonis Opera a Marsilio Ficino traducta: adiectis ad eius vitae & operum enarrationem Axiocho ab Rodulpho Agricola: & Alcyone ab Augustino Datho tralatis.

In-folio; 8 cc., CCCLXXXIX cc., una carta bianca in fine. Marca editoriale di Josse Bade al titolo entro cornice grottesca con amorini, armature, creature marine e studioso intento alla lettura a leggio in testa, numerose iniziali xilografiche su fondo nero di varia misura. Legatura ottocentesca in carta marmorizzata, titolo impresso in oro su tassello in carta goffrata arancione al dorso (minime tracce di consumo). Riparo a strappetto al margine del titolo, rare macchioline, occasionali punti di fioritura, qualche piccolo segno di tarlo restaurato, perlopiù ai margini. Notabilia di mano coeva, forse francese al margine esterno di poche carte. Esemplare a grandi margini. Prima edizione del corpus platonico stampato da Josse Bade (1462-1535), nella fondamentale traduzione latina di Marsilio Ficino. Dopo i due incunaboli del 1483 e del 1491 l'opera platonica non era stata mai più ristampata. Solo nel 1513 Aldo ne diede per la prima volta il testo greco e dopo altri quattro anni il Pincio divulgò quello latino, ovviamente assai più accessibile. Ad oltre un anno di distanza il tipografo mantovano fu poi imitato dal Petit a Parigi in questa edizione che diede impulso alla diffusione dell'opera platonica in tutta Europa. I costi dell'edizione furono divisi tra lo stampatore umanista Josse Bade, celebre per la sua marca rappresentante la propria stamperia in azione, e il libraio parigino Jean Petit. Il volume comprende anche i due dialoghi spuri Assioco e Alcione tradotti da Agricola e Agostino Dati e già dati alle stampe in precedenza come opere singole. Adams P-1443. Moreau II 1992. Renouard, Paris II, 389.