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L'evento espositivo - di cui si allega progetto scientifico - si, articola intorno al codice del De Prospectiva Pingendi, uno dei più importanti testimoni della fondamentale opera, prospettica di Piero della Francesca. La mostra, a cura di Filippo Camerota Vicedirettore Museo Galileo Firenze, Francesco Paolo Di Teodoro Docente Storia dell'Architettura, Politecnico Torino, Luigi Grasselli Docente di Matematica Università di Modena e, Reggio Emilia, presenterà un centinaio di opere provenienti da importanti musei, italiani e stranieri e da collezioni private: manoscritti, libri, incisioni, disegni, dipinti, sculture, calchi, maioliche, medaglie accompagneranno il visitatore in un percorso che segue, a grandi linee i capitoli del trattato e attraversare le sale, sarà come sfogliarne le pagine. Peraltro, se tutti i testimoni del De Prospectiva Pingendi (7 tra latini e, volgari), dell'Abaco (2, uno solo autografo), del Libellus de quinque corporibus regularibus (codice unico), dell'Archimede (codice unico) fossero concessi in prestito, per la prima volta l'intero corpus teorico e grafico di Piero, sarebbe riunito assieme in un unico luogo, Reggio Emilia. Del Comitato Scientifico fanno parte, oltre ai curatori, Piergiorgio Odifreddi (Logico Matematico) in qualità di, Presidente, Stefano Casciu (Soprintendente SBASE di Modena e Reggio Emilia), Maria G. Bartolini Bussi (Docente Didattica della Matematica, Università Modena e Reggio Emilia), Enrico Maria Davoli (Docente Accademia Belle Arti Bologna), Roberto Marcuccio (Sezione Manoscritti Biblioteca Panizzi di, Reggio Emilia) e Massimo Mussini (Storico dell'Arte). La mostra, si articola intorno al codice del De Prospectiva Pingendi, conservato alla Biblioteca "Panizzi" di Reggio Emilia, uno dei più importanti testimoni della fondamentale opera, prospettica di Piero della Francesca. Il manoscritto, opera di un copista (lo stesso del cod. Ambr. Lat. C 307 inf e, di alcune correzioni al codice di Bordeaux Cod. 516), reca numerose correzioni, note marginali (circa 60) ed estese aggiunte di mano di Piero, (due intere pagine, ff. 66v e 67r). Esso fa fede del lavoro di continua revisione, del testo e ospita nei suoi 110 fogli numerosi disegni di mano, dell'artista, che per sé stessi rappresentano un fatto eccezionale. Linee, sottilissime che ricordano la mitica abilità di Apelle solcano, infatti, le pagine del codice per illustrare scrupolosamente, l'altrettanto puntuale descrizione testuale dei metodi del, disegno prospettico. Dal De Prospectiva Pingendi, di fatto, inizia la grande esperienza prospettica rinascimentale. La, mostra si struttura in nove sezioni: Sezione I. I testimoni del, De prospectiva pingendi Sezione II. I principi geometrici, Sezione III. Le regole del disegno prospettico Sezione IV. I, corpi geometrici Sezione V. I "maestri della prospettiva", Sezione VI. Il disegno di architettura: ichnographia, orthographia, scaenographia Sezione VII. La figura umana Sezione VIII. Gli, inganni della visione Sezioni IX. La bottega del pittore, (sezione didattica) Si comincia dai principi geometrici e si, prosegue con le figure piane, i corpi geometrici, l'architettura, la figura umana, la proiezione delle ombre, l'anamorfosi.