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Rare and modern books

AA VV

Picasso (1881-1914)

Skira - Rizzoli - Corriere della Sera, 2003

5.00 €

FAHRENHEIT 451 DI SALA MASSIMILIANO

(TROMELLO, Italy)

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Details

Year of publication
2003
Author
AA VV
Pages
190
Volume
1
Publishers
Skira, Rizzoli, Corriere della Sera
Dust jacket
No
State of preservation
As New
Binding
Softcover
Inscribed
No
Print on demand
No
Condition
Used
First edition
No

Description

Strano che Severini proponesse, nel 1909, proprio a Modigliani di firmare il manifesto sulla pittura futurista, per sentirsi opporre, ovviamente, un rifiuto. A Parigi, Modigliani frequentava poco gli artisti italiani, e doveva essere un carattere assai difficile da conoscersi in profondo; ma era imbevuto di tradizioni culturali italiane: declamava a memoria versi di classici e di certi odiamati contemporanei (da Dante a Carducci, da Leopardi a D#Annunzio); la sua formazione di artista era tutta antica italiana, dai gotici al pieno #500, fino all#esperienza, ancora italiana, di Fattori e dei macchiaioli. Sentiva come pochi la necessità di un legame con la tradizione, in un rinnovamento che ne confermasse la permanenza. Figurarsi se era nell#idea di chiudere i musei, se voleva far piazza pulita di quanto aveva alle spalle, erba rasata, per ricominciare dal niente.
(Dalla Presentazione di Leone Piccioni)

Troppo facile il giro di parole, troppo stretta l#assonanza: Modigliani, Modì, maudit. La storia della promessa, la cui vita fu precocemente spezzata dalla tisi e da una vita dissoluta, era la trama perfetta per una leggenda coronata dal dramma, il suicidio di Jeanne, la giovane compagna, all#indomani della morte del #principe di Montparnasse#. La leggenda dell#ultimo maudit nacque quel giorno, ma dopo Matisse e Picasso, a Parigi Modigliani era già riconosciuto come uno dei protagonisti dell#arte di inizio secolo. Picasso e Modigliani si erano incrociati a Montmartre e a Montparnasse ma non furono mai veri amici; malgrado questo, secondo Picasso, #Modigliani aveva gli occhi acuti, grande fascino e nonostante la sua vita disordinata esaltava quella degli altri# (Patani, 1988). Ecco perché forse tutti i testimoni, reali e presunti, avrebbero raccontato poi la propria versione della vita di Modì. Era morto troppo presto, nessuno avrebbe potuto sconfessarli. Non ci riuscì nemmeno chi ci provò davvero, l#altra Jeanne, la figlia di Modigliani e di Jeanne Hébuterne.
(Dal saggio di Francesca Marini)