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Rare and modern books

Praga, Emilio

Penombre

Casa Editrice degli Autori-Editori,, 1864

350.00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italy)

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Details

Year of publication
1864
Place of printing
Milano,
Author
Praga, Emilio
Pages
pp. 188 [4 con indice].
Publishers
Casa Editrice degli Autori-Editori,
Size
in 16°,
Edition
Prima edizione.
Keyword
Poesia Italiana dell' 800
Binding description
legatura in piena percallina, titoli e filetti in oro al dorso,
First edition
Yes

Description

LIBRO Prima edizione. Più che buon esemplare (fioriture alle carte, cerniere fessurate). Timbro «63» e nota manoscritta «63» alla prima carta. Firma di possesso «G. Scarpelli» e timbro a secco «Scarpelli» al frontespizio. La più celebre raccolta poetica del massimo poeta scapigliato, composta in gran parte da testi inediti (solo sette poesie erano già state pubblicate in rivista, e in particolare sul «Figaro», sulla «Cronaca grigia» e sull’«Almanacco pel 1864», cfr. Praga, Poesie, a c. di M. Petrucciani, p. 382). -- Stroncata dalla critica del tempo per i versi «malati e con lo sguardo rivolto alla gleba» (così il poeta e romanziere veronese Gaetano Lionello Patuzzi, vicino alla scapigliatura), Penombre è oggi considerata una delle opere in versi più rilevanti della seconda metà dell’Ottocento: «a rileggere oggi Penombre e dimenticati i moralistici giudizi di un tempo avverti di essere di fronte a un maestro e senti tutta la forza di un eclettismo attivo che sa fondere insieme rami d’alloro della classicità (Lucrezio e Orazio) con quelli della nostra tradizione letteraria del Trecento (Petrarca) e del Seicento (Marino). Solo ponendo Praga a livello simile e valorizzando la lezione che apprese da Baudelaire e da Hugo è possibile capire il passaggio da Penombre a Trasparenze con la loro pallida luce di serenità crepuscolare» (Farinelli, La scapigliatura, p. 127). -- La raccolta si apre con la poesia «Preludio», ancora oggi una delle più lette di Praga, considerata non solo manifesto ed emblema della letteratura scapigliatura, ma addirittura voce di un’intera epoca: «Mentre le prime quattro strofe definiscono in negativo ciò che Praga e i poeti della sua generazione (da notare il “noi” collettivo con cui si apre il componimento) non sono e non vogliono essere – prosecutori, cioè, della poesia romantico-risorgimentale con tutti i suoi miti (soprattutto quelli di matrice religiosa) – nelle successive l’autore (che ora dice “io”) espone i cardini della nuova poesia [.]. Il ribellismo a cui è improntato tutto il testo è generico e confuso, ma sembra autentico e sincero, nel suo essere sofferto. E quello descritto rappresenta, probabilmente, uno stato d’animo diffuso presso le frange intellettuali più sensibili, all’indomani dell’unificazione del Paese» (Carnero, La poesia scapigliata, pp. 107-8). G. Farinelli, «La Scapigliatura», Carocci, Roma 2010 pp.126-127.; R.Carnero (a cura di), «La poesia scapigliata», BUR, Milano 2007 p. 107.
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