In-8°, pp. XLII, 460, brossura editoriale verde acqua con illustrazione in nero, in ocra e in rosso. Dorso rifatto in tela. Un ritratto f.t. Testatine, finaletti e capilettera ornati. Buon esemplare. Ristampa a cura della 'Gazzetta di Venezia' della seconda edizione del 1829 di questa classica opera sulle feste celebrate tradizionalmente a Venezia. Tra le numerose feste ricordate: per la fondazione della città, per la traslazione del corpo di San Marco, la visita del Doge a San Zaccaria, a Sam Giorgio maggiore e in altre chiese veneziane, la vittoria riportata sopra i Tartari Ugri, l'Ascensione, per la presa di Costantinopoli, per il riacquisto di Candia, per la scoperta della congiura del Doge Marin Faliero, 'pel ricuperamento di Chioggia', per il trionfo sulla Lega di Cambray, per la vittoria ai Dardanelli, per la conquista della Morea, la Regata sul Canal Grande, ecc. L'opera fu scritta originariamente in francese e pubblicata presso Alvisopoli di Venezia fra il 1817 e il 1827 con testo italiano a fronte, uscendo poi nel 1829 col solo testo italiano presso il Lampato di Milano. La Renier Michiel (Venezia, 1755 - ivi, 1832), 'la prima veneziana dei tempi nuovi', nipote dei Dogi Paolo Renier e Lodovico Manin, fra i primi traduttori italiani di Shakespeare, fu donna di estesissima cultura e di poliedrici interessi, al centro della vita culturale veneziana del suo tempo grazie al suo salotto, che accolse personaggi come Rossini, Byron, Foscolo, Madame de Staël, Canova, ecc. 'Abbondano le testimonianze degli ammiratori, sia per la bellezza, sia per l'ingegno, sia per le maniere; né il facile motteggiare, perché urbano, le alienò conoscenti e amici, come ebbe a riconoscere perfino una rivale, la Isabella Teotochi Albrizzi, nel ritratto descrittivo che ne fece. Tradusse dallo Shakespeare l'Otello e il Macbeth (1798) e il Coriolano (1800), e diede altro; ma principalmente conseguì lode dall'opera Origine delle feste veneziane (Venezia 1817, in 3 volumi, dopo un Saggio datone, sette anni prima, in italiano e in francese; nuova ed. modificata, ivi 18171827, voll. 6). Vi si raccontano leggende e storie in relazione a quelle tradizionali costumanze; essa la definì un romanzo storico. Ad asserzioni dello Chateaubriand, giudicate ostili e ingiuste contro Venezia, la Renier Michiel rispose con una prosa edita nel Giornale dei letterati di Pisa (1807). Fra il resto della sua produzione va notata un'analisi delle Ultime lettere di Jacopo Ortis, fatta con animo d'ammiratrice.' (Guido Mazzoni in Enciclopedia Italiana, XXIX, 1936).