Mussolini grande attore.

110 p. ; 20 x 14 cm. La politicizzazione di grandi masse, fino allora estranee alla politica e l'introduzione nella vita civile e politica dei nuovi mezzi tecnici di comunicazione - il cinema, la radio, la stampa - sono due fondamentali elementi caratterizzanti il panorama sociale del primo dopoguerra. Di essi occorre tener conto per capire il fenomeno Mussolini. Le masse irrompenti nella politica si trovano disarmate dinanzi alle arti dei demagoghi e sotto l'effetto dei mezzi audiovisivi gli uditori da poche centinaia di persone diventano migliaia, milioni, sterminate platee. Nasce il divismo in politica, come nello sporti e nelle imprese aviatorie. Le qualità istrioniche, vocali, mimiche dell'uomo politico provocano in folle sprovvedute un effetto inebriante. La politica diviene un fatto spettacolare. Nasce la moderna propaganda. Ecco dunque, Mussolini, così come Hitler e Stalin, nelle gigantografie murali e sugli schermi, riprodotto in centinaia di migliaia di esemplari nei documentari, in giornali e riviste. L'intellettuale anarchico Camillo Berneri, esule a Parigi, vide questo fenomeno all'inizio degli anni Trenta; vide soprattutto il ruolo che in questo sfondo sociale Mussolini esercitava: il ruolo di un "grande attore". Pubblicato per la prima volta in Spagna nel 1932 questo saggio costituisce una penetrante analisi psicologica del duce e della ragioni del suo successo. Introduzione di Pier Carlo Masini. Ristampa riveduta e accresciuta dell'ed: Mussolini psicologia di un dittatore, Milano, Azione comune, 1966. Brossura editoriale, coperta illustrata a colori in cartoncino flessibile. Codice libreria 9255.