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Rare and modern books

Karl Emil Franzos, Claudio Salone

Moschko del «Parma». Storia di un soldato ebreo

Robin, 2022

15.20 € 16.00 €

Robin Edizioni

(Torino, Italy)

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Details

Year of publication
2022
ISBN
9788872749265
Author
Karl Emil Franzos
Pages
280
Series
Biblioteca del vascello
Publishers
Robin
Size
231×152×21
Curator
Claudio Salone
Keyword
Narrativa classica, Narrativa di ambientazione storica, Sacro Romano Impero, Riguardante le persone e i gruppi ebraici
State of preservation
New
Languages
Latin
Binding
Softcover
Condition
New

Description

Moschko von Parma, al centro della produzione letteraria di Franzos, si situa all'inizio degli anni '80. Trae spunto da un evento storico di grande rilievo, risalente a cento anni prima: l'estensione del servizio militare agli Ebrei, concessa da Giuseppe II, l'imperatore illuminato, con le sue Toleranzpatente degli anni '80 del XVIII secolo. Ancora alla metà del secolo successivo la "novità" appare mal digerita. Tra le stradine fangose dello Schtetl "simbolo" di Barnow, vive Moschko, un giovane poverissimo ma alto e robusto; un'eccezione tra i Figli di Israele di quelle zone, denutriti e poco propensi all'esercizio fisico. Moschko si distingue per una profonda inquietudine e uno spirito ribelle. Non vuole rassegnarsi a sopportare il giogo dell'intolleranza e dell'emarginazione. Vuole diventare soldato, suscitando l'esecrazione della sua comunità. Frustrato in questo tentativo, sceglie di fare un mestiere comunque inusuale per un ebreo, il fabbro. Attraverso i suoi occhi e il suo cuore semplice e generoso, impariamo a conoscere la gente di Barnow, composta da Polacchi, Ruteni ed Ebrei, questi ultimi rassegnati al proprio destino, fino al dramma finale, a cui anche la Natura sembra partecipare commossa. Franzos non nasconde l'arretratezza delle comunità israelitiche orientali, flagellate dalla povertà, dall'alcol e dalla ristrettezza di vedute, ma le chiama al riscatto. Accusato ingiustamente di voler sostenere una politica assimilazionista, egli è piuttosto un sostenitore appassionato di un ideale di bontà universale, che si erge contro ogni intolleranza nei confronti di chi è "diverso" e di chi si trova in posizione di minoranza – Ruteni, Slavi, Ebrei, non importa – senza tuttavia che ciò debba comportare la perdita delle individualità culturali di ciascuno.