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Author
Baistrocchi Federico
Keyword
Stampe e litografie
Description
Nella Prima guerra mondiale prestÚ servizio in Albania al comando di un raggruppamento d'artiglieria fino al 1916. Rientrato in Italia col grado di tenente colonnello, operÚ in Vallarsa e sul Pasubio, dove incaricÚ il matematico Mauro Picone di redigere nuove tavole di tiro per le artiglierie pesanti in montagna. Successivamente fu assegnato al fronte dell'Isonzo: durante la ritirata di Caporetto i suoi artiglieri si distinsero perchÈ trasportarono i loro pezzi, quaranta batterie circa, dalla Bainsizza fino al fiume Tagliamento ma che dovettero abbandonare ai ponti perchÈ fatti saltare in precedenza. , Alla fine del conflitto, dove era stato decorato con tre Medaglie d'argento al valore militare, fu inviato con il grado di generale di brigata in Libia per tutto il 1919.[1] , Nel fascismo[modifica | modifica wikitesto], Nell'ottobre 1922, in prossimit‡ della marcia su Roma, assicurÚ a Mussolini che la piazza di Napoli, del quale era comandante, non sarebbe intervenuta contro di lui durante l'adunata fascista nella citt‡ partenopea. Nel 1924 venne eletto alla Camera dei deputati nella XXVII legislatura per il PNF (primo eletto) in Campania, e confermato nel 1929 nella XXVIII legislatura e nel 1934 nella XXIX.[2] Nel 1926 fu promosso generale di divisione e quando nel 1931 divenne generale di corpo d'armata, fu inviato a Verona per assumere il comando del Corpo d'armata ivi stanziato. , Nel luglio 1933 Mussolini assunse anche il Ministero della Guerra, e Baistrocchi assunse l'incarico di Sottosegretario di Stato, con l'obiettivo di iniziare un "programma di ammodernamento delle Forze armate"[3] che prevedeva: l'istituzione del premilitare e postmilitare, ammodernamento e meccanizzazione, la creazione delle divisioni celeri e dei reparti autotrasportati, l'ammodernamento delle artiglierie e delle armi individuali. Tuttavia questo programma, forse troppo ambizioso, fu attuato solo in parte. Il 14 novembre 1933 emanÚ la cosiddetta "Riforma Baistrocchi", su uniformi, gradi ed equipaggiamento del Regio Esercito, della Milizia e dei Reali Carabinieri[4]. Durante la guerra d'Etiopia favorÏ la costituzione di divisioni di camicie nere, comandate perÚ da ufficiali dell'esercito. RicoprÏ l'incarico di Sottosegretario di stato fino all'ottobre 1936. , Gi‡ Segretario dell'Ordine militare di Savoia, fu anche Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito dal 1∫ ottobre 1934 al 7 ottobre 1936. Il 23 maggio 1936 raggiunse il grado di generale d'armata. Il 7 ottobre 1937 gli fu concesso con Regio Decreto il titolo di "Conte". , Il 25 marzo 1939 fu nominato senatore del Regno d'Italia. Nel 1944 fu collocato in riserva per raggiunti limiti d'et‡. Il 18 aprile 1945 fu arrestato con l'accusa di fascistizzazione dell'esercito per l'inserimento della Milizia Fascista: processato al tribunale militare di Roma, fu assolto con formula piena nel settembre 1946. MorÏ il 31 maggio dell'anno successivo