Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Rare and modern books

Donatella Corridore

Mare vecchio

Youcanprint, 2024

13.30 € 14.00 €

Borè S.r.l.

(Tricase, Italy)

Ask for more info

Payment methods

Details

Year of publication
2024
ISBN
9791222762432
Author
Donatella Corridore
Pages
132
Publishers
Youcanprint
Keyword
Narrativa biografica, autobiografica
State of preservation
New
Languages
Italian
Condition
New

Description

È in una Sicilia barocca, infuocata dal sole d'agosto, che la protagonista si ritrova, per dare l'ultimo saluto a una vecchia zia morente, capostipite della famiglia e personalità di grande spicco nel paese. Ma, il volo da Roma non le consente di arrivare in tempo e così non le rimane che partecipare alla funzione funebre. Tutto le sembra molto strano, dopo quarant'anni di assenza da quei luoghi. Luoghi in cui la donna è nata ma di cui non ricorda assolutamente nulla. Nessun ricordo delle persone che la salutano e la osservano, come se si aspettassero qualcosa da lei. Comincia ad avvertire un disagio, la funzione religiosa è finita e stanno accompagnando il corteo funebre, quando nella sua mente appaiono delle immagini che non sa decifrare. Sono solo degli attimi, ma continua a sentirsi sempre più confusa. Cerca di controllarsi ma più si sforza di dominarsi più quelle immagini frammentate aumentano nella sua mente. Arriva al cimitero e lì accade qualcosa. In preda a un capogiro, riconosce un nome su una tomba, quello di suo nonno, Ruggero Bondia e all'improvviso comincia a ricordare tutto ciò che per quarant'anni aveva rimosso. Quelle immagini frammentate, adesso si fanno sempre più nitide e comincia il racconto di un uomo straordinario, partito dalla Sicilia orientale, giovanissimo e già molto ricco e arrivato in Libia con lo spirito di un vero pioniere. Don Ruggero o nonno Ruggero, come lo chiama la protagonista che è anche la narratrice della storia, era stato un ragazzo diligente e fortunato. Aveva ereditato un ingente patrimonio, grazie alla sua bontà d'animo ed essendo stato scelto dal mare quale "ospite d'onore", come amava definirsi lui, aveva dedicato la sua vita alla attività marittime malgrado fosse un facoltoso proprietario terriero. Ed essendo molto diligente, conciliava bene le due cose. Destino volle che mettesse radici in Libia, dove aveva fondato l'Agenzia Marittima Italiana e dove si sentì felice per tutto il tempo che vi rimase. Arrivato in Libia nel 1920, nel 1931 poteva vantare già una certa esperienza e una grande conoscenza del territorio e della sua gente. In realtà, in quegli anni, la Libia non esisteva ancora come Stato, ma esistevano tre enormi territori, la Tripolitania, la Cirenaica e il Fezzan, più o meno colonizzati dall'Italia, tanto che dappertutto regnava una certa confusione e non mancavano le guerriglie soprattutto contro i senussiti che rivendicavano il loro dominio sulla cirenaica. Così che nel 1931, il nonno, tra ventimila beduini radunati per l'esecuzione di Omar al-Muktar, capo dei Senussiti, si era imbattuto in un piccolo beduino di cinque anni, Kamil, totalmente sperduto. E avendo capito, dopo settimane di ricerche, che il bambino aveva perso i genitori, aveva deciso di dargli un tetto e di portarlo con sé. Quel bambino era stato per lui, come un angelo caduto dal cielo, per riempire d'amore la sua vita. Ma non era stato l'unico: Ruggero, per purificarsi da una passione proibita, aveva assunto come governante, una ragazzina del Fezzan, Malika, sfuggita alla tratta delle schiave della sua tribù. Questi due personaggi costituiranno nel tempo, la sua vera famiglia, che la moglie, Lisa, rifiuta. L'ostilità di Lisa, nei confronti di Kamil, di origine beduina e di Malika, berbera, determina la frattura fra i coniugi, tanto che la donna, chiusa nel suo provincialismo, decide di ripartire alla volta della Sicilia, portando via con sé la bambina appena nata che il padre non vedrà mai crescere. Da questo momento, quella che sembrava una vita perfetta, comincia a velarsi di ombre. I disordini in Libia aumentano e non solo. Col passare degli anni, scoppia la Seconda Guerra Mondiale e Ruggero è costretto a partire per la Campagna d'Africa, che lo vede prigioniero degli inglesi dopo pochi mesi dall'inizio della guerra. Viene portato in un campo di prigionia in India, sull'Himalaya e lì rimane per sei lunghi anni, fino alla fine della guerra. [.]