Libro della vita civile composto da Mattheo Palmieri cittadino fiorentino

8vo (cm. 15), 99 cc., 1 c.n. bianca. Frontespizio entro ricca bordura tipografica. Capilettera xilografici n.t. Legatura ‘700 in mz. vitellino con angoli. Piccoli nervi, fregi e titolo oro su tassello al ds. Tagli rossi. Carte di guardia marmorizzate. Margini sobri, peraltro esemplare in ottimo stato di conservazione. Seconda rara edizione (composto nel 1439, il trattato fu pubblicato per la prima volta nel 1528). Provenienza: collezione ‘Gaetan Hecq’ (ex libris araldico al contropiatto anteriore, etichetta cartacea al verso della carta di guardia libera, timbretto al frontespizio). Br. Libr., p. 486. Palmieri in questa sua opera - scritta sotto forma di un dialogo tra Luigi Guicciardini, Francesco Sacchetti e Agnolo Pandolfini - illustra le qualità del cittadino modello secondo i classici canoni dell’umanesimo. Alla base della concezione dell’A. vi sono gli ideali della Roma repubblicana e della Grecia periclea: per lui ogni forma di tirannia è contraria alla retta formazione dell'individuo, dal momento che il ‘bene comune’ deve essere posto a fondamento di ogni governo. Il suo cittadino perfetto, colto ed eclettico, ha delle caratteristiche molto simili a quelle del cortegiano del Castiglione. Essenza e scopo della vita umana sono i doveri civili e sociali. Ovviamente il processo per il quale un bambino diventa un ‘cittadino’ non puo' essere lasciato al caso. Palmieri indica infatti i doveri, le responsabilità e gli insegnamenti adatti ad ogni età della vita. La filosofia morale sarà alla base della virtù, l'esperienza nel campo delle arti fornirà l'istruzione (cfr. G.M. Carpetto, The Humanism of Matteo Palmieri, Roma, 1984, p. 8).