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Rare and modern books

Silvio Pellico

LE MIE PRIGIONI

EDITRICE AMZ, 1967

12.59 € 13.99 €

Studio Maglione Maria Luisa

(Napoli, Italy)

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Details

Year of publication
1967
Place of printing
MILANO
Author
Silvio Pellico
Volume
1
Series
Grandi narratori di ieri e di oggi
Publishers
EDITRICE AMZ
Size
22 cm
Edition
QUARTA
Keyword
Narrativa, Letteratura, Classici, Biografie, Memorie, Epistolari, Risorgimento, Storia moderna
Binding description
BROSSURA
Dust jacket
No
State of preservation
Fine
Languages
Italian
Binding
Softcover
First edition
No

Description

DISPONIBILITÀ GARANTITA AL 99%; SPEDIZIONE ENTRO 12 ORE DALL'ORDINE. BUONE/OTTIME CONDIZIONI GENERALI, MAI SFOGLIATO. LIEVI SEGNI DEL TEMPO.

Silvio Pellico (Saluzzo, 25 giugno 1789, Torino, 31 gennaio 1854) è stato uno scrittore, poeta e patriota italiano, noto soprattutto come autore de Le mie prigioni. Completò i suoi studi a Lione, presso un ricco parente, e acquisì una buona cultura francese. Si stabilì poi a Milano e fu amico di U. Foscolo, V. Monti e di altri letterati italiani, entrando in contatto anche con scrittori stranieri di passaggio (Mme de Staël, Stendhal, Byron, A.W. Schlegel, J.C. Hobhouse). Ottenne un vero trionfo con la Francesca da Rimini, rappresentata nel 1815 da Carlotta Marchionni. Inseritosi nei circoli romantici, precettore in casa del conte Porro Lambertenghi, fu uno dei più assidui collaboratori del Conciliatore (1818-19). Introdotto nella carboneria da P. Maroncelli, il 13 ottobre 1820 fu arrestato e poi processato e condannato a morte, ma la pena fu commutata in quindici anni di «carcere duro», da scontare nella fortezza dello Spielberg, in Moravia. Nel 1830 fu graziato e tornò a Torino, dove visse come bibliotecario dei marchesi di Barolo adeguandosi alla mentalità reazionaria e bigotta di quell'ambiente, e riprese la propria attività letteraria: scrisse ancora tragedie (Ester d'Engaddi, 1830; Gismonda da Mendrisio, 1834; Leoniero da Dertona, 1834 ecc.), cantiche d'argomento medievale, liriche religiose e il trattato morale I doveri degli uomini (1834). Ma il suo nome resta legato a Le mie prigioni (1832), libro di memorie in cui rievoca le proprie esperienze nel carcere; esso ebbe enorme successo e spiacque tanto agli austriacanti (che lo consideravano un temibile strumento di propaganda del movimento nazionale italiano) quanto ai liberali, a cui pareva pervaso di spirito rinunciatario. In realtà l'intento di P. non era di fare un'opera di propaganda politica e la sua più vera ispirazione era di natura intimistica e religiosa (le Lettere milanesi degli anni 1815-21, pubblicate solo nel 1963, consentono di retrodatare questa sua inclinazione). Il libro è intessuto di vivaci spunti narrativi e di meditazioni religiose, e disegna − sullo sfondo di una lotta interiore che si conclude col perdono cristiano − una serie di ritratti gentili e patetici.

Il libro si articola in un arco di tempo che va dal 13 ottobre 1820, data in cui l'autore venne arrestato a Milano per la sua adesione ai moti carbonari, al 17 settembre 1830, giorno del suo ritorno a casa. In esso Pellico descrive la sua esperienza di detenzione - prima ai Piombi di Venezia, poi nel carcere dello Spielberg di Brno e infine in un ufficio londinese - accomunata a quella dell'amico Piero Maroncelli, dopo che la condanna a morte, a seguito del celebre processo Maroncelli Pellico, fu commutata in detenzione al carcere duro.

L'opera ebbe così tanta fortuna presso i contemporanei dello scrittore che divenne il libro italiano più famoso e letto nell'Europa dell'Ottocento. Maroncelli stesso scrisse delle Addizioni alle Mie prigioni di Silvio Pellico. Grazie al ministro Barbaroux, in carica a quel tempo, il libro riuscì a superare i problemi derivanti dalla censura e ad essere pubblicato dall'editore torinese Bocca nel mese di novembre del 1832. L'opera godette subito di una vasta popolarità in tutta Europa. I democratici e i progressisti sabaudi tuttavia accusarono l'autore del libro di eccessiva indulgenza verso gli oppressori Austriaci e anche di clericalismo a causa dei continui riferimenti a Dio e alla religione cattolica presenti nel memoriale.

Nel 1843 comparvero, nella traduzione francese, i capitoli aggiunti (redatti sempre nel 1832) che facevano parte di un'opera a carattere autobiografico di più ampio respiro, che lo scrittore non portò a termine, riguardanti il periodo immediatamente successivo alla sua liberazione.

Tale libro, descrivendo con realismo l'asprezza del carcere austriaco dello Spielberg (oggi Špilberk nella Repubblica Ceca) e del regime asburgico, e di cui il primo ministro austriaco Metternich ammise che danneggiò l'immagine dell'Austria più di una guerra perduta, contribuì a volgere verso i primi moti risorgimentali italiani molte simpatie dei salotti e degli intellettuali europei.

Nella descrizione dei lunghi anni di prigionia si rivelano al lettore i tesori spirituali che si ricavano dal dolore; la bontà, l'amore e l'umanità sono presenti anche dove non ci si aspetta che esistano. Pellico inoltre mostra sempre di avere una grande fiducia negli uomini e in Dio. La sensibilità dello scrittore ben si evince dalla semplice umanità delle figure che compaiono: il mutolino, Maddalena, Zanze e il carceriere Schiller, un vecchio burbero e scontroso, ma profondamente buono nell'animo, al quale ripugna l'umiliante compito che deve assolvere.

Descrizione bibliografica
Titolo: Le mie prigioni
Autore: Silvio Pellico
Curatore: Renata Borsari
Editore: Milano: AMZ Editrice, Dicembre 1967
Edizione: Quarta
Lunghezza: 231 pagine; 21 cm
Collana: Grandi narratori di ieri e di oggi
Soggetti: Lettere, Narrativa, Prosa, Letteratura, Classici, Biografie, Memorie, Corrispondenza, Epistolario, Mes prisons: memoires de Silvio Pellico de Saluces, My prisons: memoirs, My imprisonment, Mis prisiones: memorias, Scrittori italiani del XIX secolo, Risorgimento, Patrioti, Storia moderna, Capolavori, Successi editoriali, Libri Vintage Fuori catalogo, Carcere, Autobiografie, Internati, Reclusi, Prigionieri politici, Libertà, Moti, Carboneria, Società segrete, Romanticismo, Ottocento, Diario, Fede, Racconti, Letters, Fiction, Prose, Literature, Classics, Biographies, Memories, Correspondence, Letters, 19th century Italian writers, Patriots, Modern history, Masterpieces, Editorial successes, Out of print books, Prison, Autobiographies, Internships, Inmates, Political prisoners, Freedom, Motions, Secret societies, Romance, Nineteenth century, Diary, Faith, Tales

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