LA VITA PUBBLICA DI N. S. GESÙ CRISTO

PERCHÈ QUESTA TRADUZIONE. Sono profondamente commosso e rendo grazie al Signore perchè vedo coronato un voto che da tempo racchiudevo in cuore. Vengono alla luce, tradotte e stampate a nostro Istituto, le opere sulla Vita pubblica e Passione cura del e Morte di N. S. Gesù Cristo, scritte con tanto amore dall' Arcivescovo Mons. Goodier S. J.. Il pregio non comune di queste opere è quello di studiare l'anima umana di Nostro Signore. Non si tratta qui di uno studio storico critico, ma di uno studio strettamente psicologico. Il largo successo che questo lavoro incontrò in Inghilterra, dove ebbe ben undici edizioni, ci dà affidamento che sarà accolto con eguale favore anche dal nostro Clero secolare e regolare e da quanti coltivano con pietà intelligente gli studi Cristologici. Questa traduzione vuol essere un affettuoso tributo di riconoscenza al Cuore SS. di Gesù per la protezione straordinaria accordata alle opere e persone del nostro Istituto, in patria e in terra di Missione durante l'ultima terribile guerra. Faccio voti che quest'opera sia letta e meditata da molti e accresca in tutti la conoscenza e l'amore di Nostro Signore Gesù Cristo e questo Crocifisso. È questa l'unica vera scienza di cui si gloriava il grande genio apostolico di S. Paolo e che deve formare in ogni tempo, l'aspirazione più ambita di ogni anima sacerdotale e cristiana. 8 Dicembre, Festa dell'Immacolata 1946 P. ANTONIO VIGNATO Superiore Generale delle Missioni Africane di Verona.

INTRODUZIONE. Vite di Gesù Cristo. Uno sguardo, anche sommario, alla copiosa produzione degli studi cristologici, ci induce a distinguere le trattazioni sulla vita di Gesù Cristo in tre gruppi principali. Una prima categoria si propone uno scopo di divozione; l'esempio di Nostro Signore, quale emerge dai Vangeli, è oggetto sopra tutto di contemplazione, di meditazione e di pratica applicazione spirituale. Tali sono in gran parte gli studi e le omelie dei primi Padri; di questo genere è la più antica e ben nota vita di Gesù Cristo, attribuita a S. Bonaventura. In tempi più vicini a noi, ne sono venute alla luce molte altre, del DaPonte, di Saint Jure e loro discepoli. Una seconda classe è di carattere scientifico e gli studiosi inquadrano la vita di Nostro Signore nel suo ambiente e nelle sue circostanze, analizzando i singoli fatti con l'occhio del critico. Questo genere di studi fu assai apprezzato fin dai tempi di Origene e di Taziano, ma soprattutto negli ultimi due secoli ebbe una forte ripresa e una fioritura lusinghiera. Tra i cattolici si distinsero in questo studio numerosi scrittori, quali ad es. il Grimm, il Veuillot, il Fouard, il Lesêtre ed ultimo il Fillion, che sorpassa tutti i predecessori. Da queste due classi, ne scaturì una terza, che si scosta sensibilmente dalle prime. Questa si prefigge di studiare Gesù, Via Verità e Vita, e fa di Gesù Cristo qualcosa di ben più alto che non un semplice soggetto di indagine storico-scientifica. Essa accetta tutto quello che scienziati e storici insegnano positivamente; ma tiene poco conto di superflue controversie, e di quella pleiade di dettagli, che sono privi di un nesso logico e non presentano un vantaggio reale. Essa ricerca il Cristo vivente, quale fu ieri, quale è oggi, e quale sarà per i secoli. Tali sono forse la vita del Didon, del Meschler, del Delatte, e questa è la tendenza spiccata degli studi cristologici che la stampa cattolica d'Inghilterra ci riversa ai nostri tempi.

La Presente Vita. L'autore della presente opera vorrebbe che il suo tentativo fosse inserito in questa terza categoria. Negli ultimi quarant'anni, l'Autore più di una volta aveva abbozzato il suo lavoro e aveva già steso dei capitoli sparsi, che in seguito credette bene lasciare nell'oscurità. Fu dopo una visita alla Terra Santa, nel 1925, che l'intero disegno parve delinearsi con una struttura più logica e come un tutto consistente. Solo allora ebbe l'ispirazione di riprendere quel lavoro che l'aveva tanto affascinato negli anni precedenti. Tornato dalla Terra di Gesù, la Provvidenza volle che egli potesse disporre di oltre sei mesi, ed ebbe modo così di completare l'opera sua in una prima versione. Questo lavoro iniziale fu lasciato sospeso per un anno, ed in seguito, dopo questo periodo di stagionatura, fu ripreso e trascritto interamente, nella ferma convinzione che almeno un anno è necessario per elaborare alla perfezione l'opera di uno scrittore. In questa seconda stesura, l'Autore si era proposto di sfrondare molto, ma in realtà, come sempre avviene, se molte cose furono eliminate, assai più ne vennero aggiunte e ampliate. L'Autore, non legato a esigenze di spazio, scrisse più per utilità personale, che non in vista di una pubblicazione, e gli parve quindi più naturale e conveniente al suo scopo che la penna scorresse a suo bell'agio. Negli anni in cui furono stese le due versioni, egli fu sempre assillato da questo interrogativo: che cosa sembrava Nostro Signore come Uomo? e quale ci appare ai giorni nostri?

Descrizione bibliografica
Titolo: La Vita Pubblica di N. S. Gesù Cristo. Volume 1, Volume 2
Titolo originale: The Public Life of Our Lord Jesus Christ
Autore: Mons. Albano Archbishop Alban Goodier S. J. Arcivescovo di Bombay
Versione autorizzata dall'Inglese
Prefazione di: P. Antonio Vignato
Editore: Verona: Istituto Missioni Africane, Ottobre 1947, Gennaio 1948
Lunghezza: 504, 476 pagine; 24 cm
Soggetti: Biografie, Vita, Gesù Cristo, Cristianesimo, Cristologia, Religione, Storia antica, Sacre Scritture, Vangeli, Antico Testamento, Bibbia, Giovanni Battista, Morte, Resurrezione, Pasqua, Avvento, Annunciazione, Domenica delle Palme, Passione, Croce, Miracoli, Letteratura sacra, Testimonianze, Apostoli, Discepoli, Evangelizzazione, Episodi biblici, Quattro evangelisti, Fonti storiche, Autenticità, Successi editoriali, Dio, Figlio, Maria, Maddalena, Lazzaro, Tommaso, Tradimento, Getsemani, Fuga, Egitto, Mar Rosso, Discorsi, Ultima cena, Spirito Santo, Preghiera sacerdotale, Cuore, Consiglio dei presbiteri, Lavanda dei piedi, Eucaristia, Fallimento, Dodici, Farisei, Tempio, Ebrei, Persecuzioni, Impero romano, Ponzio Pilato, Processo, Via crucis, Via dolorosa, Parabole, Figlio prodigo, Pani, Pesci, Accusatori, Agonia, Anna, Barabba, Betania, Blasfemia, Sangue, Caifa, Calvario, Cafarnao, Capi sacerdoti, Condanna, Folla, Crocifisso, Nemici, Fede, Padre, Galilea, Erode, Gerusalemme, 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Arcivescovo e scrittore spirituale; b. Great Harwood, Lancashire, Inghilterra, 14 aprile 1869; d. St. Scholastica's Abbey, Teignmouth, 13 marzo 1939. Studiò a Stonyhurst, entrò a far parte della Compagnia di Gesù nel 1887, fu ordinato nel 1903 e fece la sua professione solenne nel 1906. Nel 1915, quando era superiore degli studenti gesuiti a Londra , fu chiamato ad affrontare la crisi bellica provocata all'Università dei gesuiti di Bombay dal ritiro dell'intero staff dei professori dei gesuiti tedeschi. Il suo tatto nella gestione lo ha presto reso collega e sindaco dell'università e giudice di pace. Nominato arcivescovo di Bombay nel 1919, fu consacrato nella cattedrale di Westminster e prese possesso della sua sede il 27 gennaio 1920. L'amministrazione della diocesi di Poona fu aggiunta alle sue responsabilità nel 1924. A Bombay fu molto amato dalla gente per le sue pratiche di beneficenza. Tuttavia, la spinosa situazione politico-religiosa pesò pesantemente sulla sua natura sensibile, e nella sua visita quinquennale ad limina, riferì i fatti a Pio XI. Consigliato di non tornare, si dimette l'8 settembre 1926, diventando arcivescovo titolare di Hierapolis in Frigia. Dopo aver agito come ausiliare a Londra per il cardinale Bourne, alla fine fece dell'Abbazia di Santa Scolastica il suo quartier generale e si dedicò alla scrittura e all'organizzazione di ritiri, conferenze e sermoni. La sua inclinazione accademica, la sua semplicità e profonda pietà sono rivelate nei suoi scritti, che hanno esercitato una profonda influenza su molti. Tra le sue opere più note ci sono: La vita pubblica di nostro Signore Gesù Cristo (1931); La passione e la morte di nostro Signore Gesù Cristo (1933); e Introduzione allo studio della teologia ascetica e mistica (1939).

Archbishop and spiritual writer; b. Great Harwood, Lancashire, England, April 14, 1869; d. St. Scholastica's Abbey, Teignmouth, March 13, 1939. He was educated at Stonyhurst, joined the Society of Jesus in 1887, was ordained in 1903, and made his solemn profession in 1906. In 1915, when superior of the Jesuit students in London, he was called to face the wartime crisis caused at the Jesuit Bombay University by the withdrawal of the entire professorial staff of German Jesuits. His tact in management soon established him as fellow and syndic of the University and a justice of peace. Appointed archbishop of Bombay in 1919, he was consecrated in Westminster Cathedral and took possession of his see Jan. 27, 1920. The administration of the Poona Diocese was added to his responsibilities in 1924. In Bombay, he was much loved by the people for his practical charities. However, the thorny politico-religious situation weighed heavily upon his sensitive nature, and on his quinquennial visit ad limina, he reported the facts to Pius XI. Advised not to return, he resigned Sept. 8, 1926, becoming titular archbishop of Hierapolis in Phrygia. After acting as auxiliary in London for Cardinal Bourne, he finally made St. Scholastica's Abbey his headquarters, and devoted himself to writing and to the giving of retreats, lectures, and sermons. His scholarly bent, simplicity, and deep piety are revealed in his writings, which have exercised a profound influence on many. Among his better-known works are: The Public Life of Our Lord Jesus Christ (1931); The Passion and Death of Our Lord Jesus Christ (1933); and Introduction to the Study of Ascetical and Mystical Theology (1939).