LA SIGNORA CANTA I BLUES

MAI SFOGLIATO, COME NUOVO, LIEVISSIMI SEGNI DEL TEMPO.

Dagli slum di Baltimora ai Cafe society di New York, dall'emarginazione razzista al successo e alle frequentazioni eccellenti, dal riconoscimento del pubblico di tutto il mondo ai deserti del cuore e della droga, Billie Holiday non si stanca mai di inseguire quel sogno di dignità umana che, puntualmente contraddetto dalla realtà, trova però compimento nella musica. E tutto il mondo sa quanto la musica di Billie testimoni vertigini di sensibilità che trascendono le canzoni che ha interpretato. Con l'aiuto di William Dufty, "Lady Day" parla di sé con franchezza, senza nulla nascondere dietro il velo della scrittura - aspra, dura, ruvidamente confidenziale - e, spingendosi oltre la mera notizia autobiografica, tocca con struggente malinconia le note più alte e intense della "testimonianza", a tratti del romanzo. E' la storia di una donna che si fa largo, turpiloquio nei denti, nel "men's world", nel "mondo fatto per gli uomini", facendone il suo campo di battaglia, la sua croce di passione, di talento, di amore. Da qui il "blues", il vero blues che si libera, tuttora intatto,
magico e ulcerato, dalla sua voce.

Informazioni bibliografiche
Titolo: La signora canta il blues
Titolo originale: Lady sings the blues
Collana: Volume 863 di Universale economica
Autore: Billie Holiday (1915-1959)
Collaborazione di: William Dufty
Tradotto da: Mario Cantoni
Editore: Milano: Feltrinelli Editore, 2002
ISBN: 8807814056, 9788807814051
Lunghezza: 274 pagine, 18 cm, ill.
Soggetti: Musica, Biografie, Blues, Jazz, New York, vocalist, Benny Goodman, Bessie Smith, Teddy Wilson, Count Basie, Anni Trenta, Quaranta, Autobiografie: artisti e personalità dello spettacolo, Compositori, Band e gruppi musicali, Musicisti, discography, Timbro, Voce, Voice, Album, Neri, Razzismo, Malcom X, Memorie, swing

Parole e frasi comuni
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