La Mimographe, ou idées d'une honnete-femme pour la Réformation du Théatre National

In-8° pp. 466, legatura coeva in piena pelle bazzana, dorso a cinque nervi, titolo su tassello e fregi in oro al dorso, tagli rossi, carte di guardia in carta marmorizzata. Manca, come sovente, l'occhietto dove è indicato: Idées singulières, tome second. Ex libris della Biblioteca di Louis Jouvet e altro ex libris di biblioteca privata. Tiratura di 2000 esemplari. L'opera, in prima edizione, uscì come secondo tomo nella serie delle opere di Restif de la Bretonne “Idees Singulieres” stampata a più riprese tra il 1769 ed il 1789. Rara edizione, come tutte le opere di Restif, perchè a causa dei contenuti troppo esplici vennero spesso messe al rogo. Questa in particolare non venne più ristampata nè contraffatta, l'autore ebbe da ridire con il suo editore per il mancato compenso a causa delle numerose correzione che dovette fare prima della pubblicazione. L'opera (una delle più insolite) si divide in due parti distinte sul teatro: la prima illustra un progetto di riforma del teatro destinato a morallizare e a chirarificarne la teoria. Restif affronta dapprima la configurazione materiale del teatro, poi studia i diversi aspetti della letteratura drammatica e in seguito analizza la pratica degli attori. Nella seconda parte raccoglie delle note erudite chiarendo il proposito sulla legittimità del teatro rifacendosi a celebri autori come Antoine François Riccobini e Jean Jacques Rousseau sulle differenti tipologie di rappresentazione, in particolare l'opera e la danza. Lacroix, Bibliographie et iconographie de tous les ouvrages de Restif de la Bretonne p.104; Rives Childs, Restif de la Bretonne. Témoignages et Jugements. Bibliographie. p. 215