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Rare and modern books

Alamanni Luigi, Rucellai Giovanni

La coltivazione, e gli epigrammi di Luigi Alamanni, e le Api di Giovanni Rucellai gentiluomini fiorentini, colle annotazioni del Signor Dottor Giuseppe Bianchini da Prato sopra la Coltivazione; e di Roberto Titi sopra le Api. Con La Vita

Nella Stamperia Remondini,, 1756

70.00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italy)
Closed until Jan. 6, 2025.

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Details

Year of publication
1756
Place of printing
In Venezia,
Author
Alamanni Luigi, Rucellai Giovanni
Publishers
Nella Stamperia Remondini,
Keyword
APICOLTURA API AGRONOMIA FIRENZE AGRICOLTURA FIRENZE, REMONDINIANA VENEZIA BASSANO
Languages
Italian

Description

In 8° (16,8x11 cm); 96, (2), 280 pp. e una c. di tav. in antiporta con ritratto dell'Alamanni. Bella legatura coeva in pieno cartoncino molle. Antica pecetta al frontespizio con nome dell'antico proprietario. Qualche lievissima ed ininfluente brunitura in poche pagine (più visibile in due pagine), sempre praticamente invisibile e nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Esemplare ancora in barbe. Ritratto di Alamanni in antiporta. Vignetta incisa con immagine di lavori nei campi ed api alla frontespizio inciso in rosso e nero. Testatine, iniziali e finalini xilografici. Le prima 68 pagine contengono la vita di Luigi Alamanni (con cenni alle opere), seguono 9 pagine dedicate alla vita e agli scritti di Giovanni Rucellai. Poi non presenti nell'edizioni precedenti due pagine con dedicatoria alla Serenissima Madama La Delfina e 10 pagine contenenti la "Lettera del Signor Giovanni Checozzi Vicentino". Bell'edizione della "Coltivazione delle Api" dell'Alamanni e delle "Api" del Rucellai. Giovanni di Bernardo Rucellai detto anche Giovanni II per distinguerlo dal nonno Giovanni di Paolo Rucellai (Firenze, 20 ottobre 1475 - Roma, 3 aprile 1525) fu uno dei letterati più conosciuti del quattrocento. Nato in una nobile famiglia fiorentina era figlio del celebre Umanista Bernardino e di Nannina de Medici la sorella maggiore di Lorenzo de Medici del quali d'altro canto Bernadino era fraterno amico. "Appassionato studioso di Virgilio, scrisse tra il 1523 e il 1524 il poemetto Le api parafrasando il libro IV delle Georgiche, e lo dedico al suo stretto amico Gian Giorgio Trissino. L'opera però, grazie alla viva conoscenza del mondo della campagna, non manca di spunti vivaci e originali, nati dall'osservazione diretta degli alveari: secondo Azelia Arici seppe dare alla sua opera un tono di fresca intimità campagnola (Grande dizionario enciclopedico Utet, Torino 1976). Scrisse anche due tragedie, tra le prime opere di questo genere scritte in volgare, la Rosmunda, ispirata all'Antigone di Sofocle e l'Oreste, scritto sullo schema dell'Ifigenia in Tauride di Euripide. Altre opere sono la Oratio ad Hadrianum IV e le Lettere". Esemplare stampato a Venezia da Remondini in buone-ottime condizioni di conservazione.
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