La Ceceide

"Materiali e strumenti", n. 2. Edizione a cura di Antonio Piromalli e Domenico Scafoglio - Volume in copertina rigida amatoriale in mezza tela rossa, 103 pagine. Indice: V. Ammirà, La Ceceide e la società del suo tempo (A. Piromalli) - L'osceno e la liberazione (D. Scafoglio) - La Ceceide [testo integrale] - Note filologiche - Note bibliografiche. In apertura al volume è spillato un ciclostile dell'editore che certifica la scoperta della Ceceide da parte di Domenico Scafoglio. Qualche fioritura ai fogli di guardia, segni del tempo non gravi ai piatti, nel complesso ottimo esemplare di un'edizione non comune -- Poema epico unico nel suo genere, la «Ceceide» vede protagonista una grandissima prostituta, «Cecia» accorciativo di Vincenza, vissuta tra Tropea e Monteleone (l'odierna Vibo Valentia) nella prima metà dell'Ottocento. Un'opera controversa, la cui detenzione in forma manoscritta valse all'autore Vincenzo Ammirà (Vibo Valentia, 1821-1898) repressioni e condanne prima dell'unità d'Italia e dopo, nonostante avesse combattuto nell'esercito garibaldino, l'esclusione dal concorso per l'insegnamento delle lingue classiche nel liceo della sua città. Insegretita dunque dall'alone diabolico-pornografico che l'ha accompagnata per oltre un secolo, l'opera principe di Ammirà ha alfine avuto accesso alla carta stampata nel tornante fine 1975 - inizio 1976, con due edizioni concorrenti a cura di Sharo Gambino e Antonio Piromalli, con discreto corredo di interpretazioni psicanalitiche e sociologiche. «La ribellione erotica è il parallelo dell'impossibile rivolta sociale, diventa mezzo di liberazione dalle sovrastrutture letterarie del sistema tradizionale» (A. Piromalli); « Il diverso della Ceceide è costituito dal codice sessuale [.] che è quello delle classi subalterne di una società arcaica a sfondo contadino» (D. Scafoglio)