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Rare and modern books

Giulio Camber Barni (Esemplare Di Manlio Malabotta)

La buffa. Poesie scritte in trincea. Nuova edizione

550.00 €

Drogheria 28 Libreria Antiquaria

(Trieste, Italy)

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Details

Author
Giulio Camber Barni (Esemplare Di Manlio Malabotta)
Languages
Italian

Description

Trieste, Stabilimento Tipografico Mutilati, ante giugno 1935 [MCMXXXV-XIII]. In 8°, [8]- 170, [2] p. Copertina in brossura blu stampata in nero sui piatti: piatto anteriore con autore e titolo in stile epigrafico oltre all’indicazione della tipografia. Esempl. perfetto appartenuto a Manlio Malabotta come da suo timbro. Le poesie, non tutte, apparvero, la prima volta, in 12 puntate sul settimanale repubblicano della Venezia Giulia, L’Emancipazione (prima puntata il 16.X.1920 mentre l’ultima il 1.I.19121). Nel 1923 alcune poesie erano apparse, per interessamento di Giani Stuparich, sulla rivista “Le Nuove Provincie” e due anni dopo sul numero dedicato alla Venezia Giulia dalla rivista fiumana “Delta”: lo stesso Stuparich ricordava così la figura di Barni «il solo poeta veramente popolaresco dell’altra guerra. La visse col popolo soldato, la sentì e la espresse con l’invenzione, la rozzezza, il cuore e la tragicità del popolo» (Trieste nei miei ricordi, Garzanti, Milano, 1945, p.). La prima edizione, stampata su carta forte, fu questa curata nel 1935 da Virgilio Giotti che stese sia il glossarietto in fine sia decise la partizione delle sette sezioni (Canzoni, Oslavia, Istantanee della Buffa, L’episodio del Podgora, I volontari, Canzoni, I quattro). Nella biblioteca del Centro Giotti si trova un esemplare con questa dedica: «A Virgilio Giotti, artista eletto, vecchio ragazzo e amico caro, con gratitudine Giulio Barni Trieste, giugno 1935». A pochi giorni dalla pubblicazione il libro venne subito sequestrato per ordine del prefetto di Trieste Carlo Tiengo, per motivi legati a ruggini politiche con il mondo degli ex combattenti. In realtà, come osserva Umberto Saba, Giulio Barni era allora molto scomodo: radiato per «indegnità politica» dai quadri dell’esercito e noto come dichiarato antifascista. Gli esemplari in commercio per tali motivi sono rari.