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Rare and modern books

Bernardini, Paola Angeli

L'epos minore, le tradizioni locali e la poesia arcaica. Atti dell'Incontro di studio. Urbino, 7 giugno 2005. Biblioteca Quaderni urbinati di cultura classica. 9.

Rom: Serra, 2007.,

98.00 €

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(Berlin, Germany)

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Details

ISBN
9788862270335
Author
Bernardini, Paola Angeli
Publishers
Rom: Serra, 2007.
Size
155 p., w/ pictures. Original brochure.
Dust jacket
No
Languages
Italian
Inscribed
No
First edition
No

Description

From the library of Prof. Wolfgang Haase, long-time editor of ANRW and the International Journal of the Classical Tradition (IJCT). - Pressed-through binding. Otherwise in very good condition. - Content: Negli ultimi venti anni l'interesse per l�epica greca minore ha conosciuto un rinnovato vigore e ha indotto studiosi, giovani e meno giovani, ad affrontare questo rilevante segmento della letteratura arcaica da angolature critiche diverse: non solo filologi intesi a ricostruire - in un provvidenziale sforzo ecdotico - un patrimonio poetico spesso giunto in uno stato miseramente frammentario, ma anche esperti di mitologia e di storia che hanno messo in evidenza l�importanza di questa forma di documentazione per accostarsi a epoche ancora poco conosciute. N� mancato chi da sempre si �osto interrogativi sulla comunicazione e la trasmissione delle tradizioni codificate non solo da Omero, ma anche dai poeti epici minori. Infine vanno annoverati gli archeologi alle prese con la necessit�i interpretare le rovine di antichi centri urbani, i monumenti e la produzione iconografica locale alla luce di tradizioni mitistoriche ricostruibili anche attraverso la testimonianza di questi testi lacunosi e problematici. Come �tato pi� volte osservato, la pubblicazione nel giro di due decenni di ben tre edizioni critiche dei poeti epici greci (A. Bernab�987-2005; M. Davies 1988; M. L. West 2003) d�a misura di questo interesse. Se poi si considera il numero di ricerche di carattere generale a indirizzo genealogico, sociopolitico, geografico, che sono fiorite in parallelo a quelle pi� strettamente esegetico/ interpretative, si comprende come la necessit�i ricostruire in tutti i suoi aspetti un anello mancante della catena che nell�Ellade univa Omero ai poeti non epici, dalla fine del vii sec. a. C. in poi, sia un�istanza avvertita da gran parte degli studiosi dell�et�roica e delle fasi che la precedono e la seguono. Il vuoto tra i poemi omerici ed esiodei e le prime espressioni della poesia elegiaca, giambica e lirica veniva, del resto, colmato gi�agli antichi, a partire dalle prime fonti biografiche di Omero fino ai filologi alessandrini e agli eruditi pi� tardi, da una serie di poemi epici, spesso attribuiti allo stesso Omero in maniera pi� o meno convinta. Si pensi all�affermazione di Proclo: ol p�ot ye �a� xa��uxXov �cp�uat elp a�v�se. "Opvjpov). Anzi, come ha sottolineato G. Cerri nel volume dedicato alla letteratura pseudepigrafa, a partire dal iv sec. a. C. l�epica arcaica minore f� ritenuta in blocco posteriore (e deteriore) rispetto ai due poemi considerati omerici. Nel Ciclo epico attribuito ad Omero furono inseriti tutti quei poemi che, secondo Proclo, muovevano da una teogonia (a partire dall�unione di Urano e Gea) fino ad affrontare le vicende degli dei e degli eroi che avevano partecipato alla guerra di Troia e ai loro discendenti. Ma la poesia epica arcaica e tardo-arcaica non si esaurisce con i poemi del Ciclo in qualche modo imparentati con Omero perch�omprende anche opere e autori che non erano considerati "omerici�dagli antichi e che non affrontavar.: argomenti e trame �omeriche�. Da Eumelo ai poeti della Phoronis e della Danais e al Carmen Naupactium, dai poemi su Eracle e Teseo al pi� tardo Chetilo di Samo, si sviluppa una produzione epica, per cos�ire extraomerica. Una distinzione - questa - che sembra, comunque, poco perspicua. Preferibile, invece, nella prospettiva aperta dall' edizione di A. Bemab�arlare tout court di poeti epid greci. Nella presente raccolta, che riunisce le relazioni tenute in occasione della giornata di studio sull�epica minore (Urbino, giugno 2005) dai docenti pane: panti al progetto di ricerca coordinato da Ettore Cingano (Cofin 2003), il entello di separazione e/o aggregazione che fa da guida nel decifrare i legami tra 1 poeti epici - siano essi i Ciclici o tutti gli altri - e i poeti lirici ed elegiaci che op e -rano tra il vii e il v sec. a. C. �iuttosto un altro. Punto di partenza sono le tradizioni mitiche, cultuali, genealogiche che si raccolgono attorno alle diverse realt�egionali e cittadine e che incidono sulla produzione poetica epica e lirica che le riguarda.6 I contributi vertono, dunque, di preferenza sui vari centri di irradiazione di queste tradizioni, da Tebe ad Argo, da Atene a Paro, Corinto Lesbo. Proprio l'approfondimento del passato mitico delle citt�ttraverso le varie espressioni poetiche, la syggraphe, la documentazione archeologica ha dimostrato che le singole tradizioni epiche locali non sempre coincidevano con quelle omeriche, ma pi� spesso affondavano le radici nel folclore del luogo e seguivano vie differenti, se non alternative, in funzione di esigenze legate ai gene, a: luoghi di culto, alle caratteristiche geografiche e anche ali�audience. Certo, la ricostruzione del contesto ambientale si presenta difficile, considerata la frammentariet�elle opere e la problematicit�ell'attribuzione ad autori spesso evanescenti, di cui non si conoscono la datazione, la provenienza, la produzione poetica complessiva. In quest�opera di recupero ci si pu�overe in diverse direzioni. L�interesse si pu�calizzare sulle tradizioni epiche e sui risvolti mitistorici che esse implicavano, nel qual caso il confronto con le altre forme poetiche (non epiche contemporanee o posteriori �trumentale e funzionale alla ricostruzione del patrimonio di tradizioni che era al centro dei poemi epici e che poteva derivare da versioni circolanti sul posto. Oppure si pu�ilizzare ci�e resta dell' epos minore avendo di vista altre forme di produzione letteraria, come la poesia L�attribuzione a Eumelo della Titanomachia in alternanza con Aretino (Titan. test. 2 Bernab�non basta a fame un poeta del Ciclo epico perch�a tradizione �ncerta, mentre �ompatta nel legare il suo nome ai poemi Korinthiaka e Europia.6 Come esempio di una critica attenta ai luoghi in cui nasceva la poesia greca antica e agli spazi in cui essa veniva eseguita si rinvia da ultimo a Vetta-Catenacci 2006. Si pensi da ultimo a Debiasi 2004, che individua in queste tradizioni i prodromi delle tradizioni dell�occidente mediterraneo. lirica, l�elegia, la syggraphe (anche il teatro, pur non essendo previsto in questa sede un simile ampliamento di confini), al fine di individuare il rapporto di queste ultime forme espressive con le tradizioni locali attestate nell�epos. Personalmente riconosco che il punto di partenza del mio interesse per l�epica �tata la lirica corale. Chiunque studi la poesia di Stesicoro, Ibico, Simonide, Pindaro, Bacchilide, si imbatte in un tale intreccio di tradizioni mitiche non sempre risalenti a Omero, di saghe locali, di retaggi cultuali, di riferimenti genealogici, che non pu�n interrogarsi sulla loro provenienza. Non dissimilmente chi si occupa di elegia, e in particolare di poemi elegiaci, oppure di poesia lirica monodica, trova nel confronto con l�epica minore di ispirazione locale e con le vicende storiche e politiche del territorio una risposta a quesiti che, diversamente, rimarrebbero oscuri. L�orizzonte, dunque, si allarga e la poesia lirica ed elegiaca si rivela sempre pi� un bacino di raccolta di leggende, di folclore, di storie di grandi stirpi e di illustri famiglie. Parole come �invenzione�, �innovazione� vanno usate con estrema cautela. Alcuni di questi temi erano affrontati peraltro nel Catalogo delle donne esiodeo;8 altri nei poemi del Ciclo, almeno da quanto si ricava dai testimonia e dai frammenti stessi; altri, forse, in poemi epici perduti, incentrati su personaggi importanti del mito come gli Argonauti, Teseo, le Danaidi, Europa. Nell�arte figurativa - scultorea o pittorica - queste tradizioni possono trovare una conferma o una smentita in un rapporto che non �i semplice derivazione o di dipendenza, ma di intersecazione e di reciproco influsso da vagliare di volta in volta e da verificare con molta prudenza. In particolare, per la produzione vascolare, la provenienza del manufatto, la sua destinazione, le caratteristiche iconografiche sono elementi da tenere in seria considerazione nell�ipotesi di individuare un rapporto con i racconti epicorici e con un determinato testo poetico. Nella direzione sopra indicata si muovono le relazioni qui raccolte non nell�ordine nel quale sono state presentate in occasione dell�incontro urbinate, ma raggruppate secondo un criterio di unit�ematica e di prospettiva comune. Ribadita l�affinit�ei binari sui quali la ricerca �tata condotta, per la sequenza concreta dei contributi si �reso in considerazione il punto di vista privilegiato nelle singole trattazioni. Temi come la configurazione epico-lirica del fiume Asopo in Beozia (O. Olivieri), la genealogia che ad Argo prende avvio da Niobe, figura mitica al centro di una saga che conosce una pluralit�i epicentri (L. Bastianelli), la tripartizione dell�Argolide tra Argo, Micene e Tirinto nelle tradizioni composite della regione - nate dalla sovrapposizione di pi� filoni - (M. Dorati), rientrano in quello che abbiamo definito l�interesse per la ricostruzione di tradizioni mitiche presenti con varianti in diversi luoghi del territorio ellenico. Forte e costante �nche l�esigenza di identificare i motivi per i quali alcune tradizioni vengono preferite e altre omesse, alcune sfruttate e altre neglette (come nell�articolo di P. Dolcetti sui Filaidi e Teseo). Nei contributi rispettivamente di A. Aloni, E. Cingano, P. Angeli Bernardini, l�interesse per poeti come Archiloco, Saffo, Pindaro rappresenta, d�altro canto, il punto di partenza per indagare l�influenza di tradizioni epiche meno note sulle versioni da loro accolte relativamente alle vicende mitiche di Telefo a Paro, di Teseo e dei Teseidi a Troia e ad Atene, delle Danaidi in Egitto e ad Argo. La terza componente che, accanto alla poesia rapsodica e a quella lirica ed elegiaca, contribuisce alla ricostruzione di tradizioni leggendarie sia panelleniche sia locali �secondo quanto abbiamo detto, la documentazione artistica. Considerata come linguaggio alternativo derivato dalla medesima tradizione (nei saggi di L. Bravi e di S. Brunori), non in un legame di dipendenza dei documenti iconografici dalle fonti poetiche, ma in quanto testimonianza significativa della conoscenza da parte degli artisti di varianti mitiche e di saghe locali, la documentazione archeologica si rivela un irrinunciabile patrimonio: un patrimonio derivato non necessariamente da fonti letterarie, ma da tradizioni locali anche orali. Il quadro che ne deriva �omunque coerente e unitario. Nel complesso la materia oggetto di narrazione da parte dei poeti lirici ed elegiaci e dei syggrapheis �ista s�ome retaggio di un epos pi� antico e come risultato di modifiche stratificatesi nel tempo neH�insieme delle tradizioni, ma anche come espressione delle esigenze cultuali, delle istanze sociopolitiche, in una parola delle coordinate culturali della citt� della regione. Un processo di risemantizzazione di tradizioni originariamente comuni, in parte confluite nell�epica omerica e in quella esiodea, ma in parte da esse escluse, in base all�istanza di conservare e -quel che pi� conta - affidare alla memoria il patrimonio di storie e leggende di respiro anche non panellenico, ma significanti sul piano locale. ISBN 9788862270335