Details
Place of printing
Patavii,
Author
Giovanni Battista Morgagni
Publishers
excudebat Josephus Cominus,
Keyword
ROMA STAMPATORI SS. SANTISSIMO SACRAMENTO PIETRO
Description
In 8° (18,4×12,5 cm); (4), 336, (2 b.) pp. Legatura editoriale in pieno cartoncino molle con titolo chiosato a mano al dorso. Qualche macchia e traccia di sporco. Un leggerissimo alone al margine interno delle prime 5 carte e al margine esterno delle ultime 5, praticamente invisibile e ininfluente. Esemplare in barbe e quindi ad ampi margini ed in più che buone condizioni di conservazione. Rarissima edizione, della variante della prima edizione di questo scritto del grande medico, anatomista e patologo forlivese, Giovanni Battista Morgagni o Giovan Battista Morgagni o anche Giambattista Morgagni (Forlì, 25 febbraio 1682 Padova, 5 dicembre 1771). Questa variante, che venne stampata da Comino prima delle altre copie, non presenta la dedicatoria ad Heister, aggiunta solo in seguito ed un frontespizio con qualche piccola differenza di stampa delle lettere oltre ad un errore marchiano poi corretto nelle copie seguenti. Trattasi probabilmente di una copia di prova dello stesso Comino. In questo esemplare infatti invece della corretta forma di nunc primum è stampato lerrore nunc primnm. Antica firma di appartenenza privata al recto del piatto anteriore Ippoliti. Lopera che apparve per la prima volta in forma notevolmente rimaneggiata nel 1721 vide la sua forma definitiva, considerata in tutto e per tutto come la prima edizione (presenta più di 200 pagine rispetto alledizione precedente), edita da Comino a Padova nel 1750. Fra i suoi interessi anche quelli legati allo studio dei classici della medicina con studi filologici approfonditi. Qui presenta i suoi studi dedicati alla dottrina e figura del grande medico romano Auro Cornelio Celso descritta nel suo De Medicina che unico superstite pervenutoci di un trattato più ampio dedicato a tutte le scienze antiche, rappresenta una delle più vaste fonti di informazioni sulle pratiche mediche dellepoca. Limpegno filologico di Morgagni si realizzò soprattutto nelle quattro lettere In scriptores rei rusticae, composte tra il 1721 e il 1723 per conto di Johann Matthias Gesner (Lipsia 1735), e nelle dieci lettere In Aur. Corn. Celsum et Q. Ser. Samonicum pubblicate in due momenti successivi (Padova 1721 e 1750) su richiesta del collega e amico Giovanni Battista Volpi. Morgagni lasciò inoltre numerosi scritti a carattere storico-medico, storico ed erudito, raccolti insieme con altri negli Opuscula miscellanea (1763), tra i quali le Epistolae Aemilianae in cui illustrò la propria terra natale da tutti i punti di vista (geologico, geofisico, archeologico, storico, etc.). E considerato il fondatore dellanatomia patologica nella sua forma contemporanea. Rudolf Virchow lo definisce il Padre della patologia moderna. In Europa si era soliti riferirsi a lui come Sua Maestà anatomica. Il 18 novembre 1698, alletà di sedici anni, si iscrisse allUniversità di Bologna per studiarvi medicina, specie anatomia, considerata da Morgagni pietra angolare di tutto ledificio medico. Ebbe come maestro di anatomia Ippolito Albertini, ma soprattutto ebbe la possibilità di seguire le lezioni di Antonio Maria Valsalva, eminente sperimentalista di fisiologia, nonché figlio scientifico di Marcello Malpighi, tra i primi ad opporsi al fenomeno seicentesco della separazione tra speculazione scientifica e pratica. In effetti Morgagni non è da considerarsi lo scopritore unico del metodo -detto poi morgagnano-, bensì lesponente principale, che raccolse e sviluppò le fatiche dei suoi maestri diretti e indiretti, Valsalva e Malpighi, per creare quelledificio monumentale anatomo-patologico che sta alla base della medicina moderna
Nel 1711 il desiderio di Morgagni venne esaudito: venne chiamato alla seconda Cattedra di medicina teorica dellUniversità degli Studi di Padova lasciata libera da Antonio Vallisneri, dopo che questultimo ebbe ottenuto la prima Cattedra dopo la morte di Domenico Guglielmini.
. Nel 1761 Morgagni pubblicò il suo massimo contributo alla medicina, De sedibus et causis morborum per anatomen indagatis: la grande opera del forlivese stabilì una volta per sempre la correlazione tra osservazione anatomica e pratica clinica, spostando laccento dallo studio della natura della malattia a quello della sede della malattia. Rarissima edizione della variante della prima edizione in più che buone condizioni di conservazione ed in legatura coeva. Curiosità bibliografica. Copia probabilmente unica. Bibl: Federici, pag. 201, n. (7) che descrive la prima edizione nella sua forma classica.