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Prints

ORTELIUS Abraham (1528 - 1598)

Italia Gallica, sive Gallia Cisalpina, Ex Conatibus Geographicis Abrah. Ortelij

1590

unavailable

Antiquarius Libreria (Roma, Italy)

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Details

Year of publication
1590
Place of printing
Anversa
Size
407x347
Engravers
ORTELIUS Abraham (1528 - 1598)
Keyword
Carte Storiche, Historical Maps, Italia settentrionale, Northern Italy

Description

Affascinante carta storica della Gallia Cisalpina, l'antica regione della penisola italica a settentrione della linea Ariminum-Pisae (Rimini-Pisa), di cui il fiume Rubicone segnava il confine con il resto l'Italia, pubblicata nel Parergon di Ortelius.La costruzione della mappa è basata su fonti classiche quali Livio Ausonio,Tacito, Catone, Plinio, Polibio e Cassiodoro. Sotto al cartiglio con il titolo, la dedica al nobile veneziano Francesco Soranzo Francesco Soranzo (1557-1607) " Venerando Dño D. Francisco Superantio | Veneto, pietate ac sanguine nobili, auctor | lubens merito donabat, dedicabatque"Nei cartigli al centro in alto e in quello in basso a destra, rispettivamente sono elencati i siti e i popoli di incerta localizzazione. Nel cartiglio al centro del margine destro l'iscrizione in latino "Electrides insulas ante Padum, a | priscis descriptas. fabulosas facit Strabo" (Strabone considera immaginarie le isole Elettridi davanti a Padova, descritte dagli antichi) dimostra la profonda conoscenza e anche il rispetto di Ortelius per le fonti consultate. Riguardo, quindi, alla presunta esistenza e localizzazione delle isole Elettridi, Ortelius si limita a ricordare la posizione di Strabone che considerava queste isole - il cui nome significa "isole dell'ambra" e che erano una sorta di"Eldorado" occidentale, sul quale favoleggiavano i navigatori greci - immaginarie. Tratta dal Parergon, il primo atlante storico mai pubblicato. Fu inizialmente concepito da Ortelius come appendice del suo Theatrum Orbis Terrarum ma visto il notevole successo di queste carte storiche divenne in seguito un lavoro indipendente e rimase la fonte principale di tutti i lavori simili per tutto il XVII secolo. Come sottolinea Koeman “il Parergon deve essere considerato come lavoro personale di Ortelius. Per quest'opera, infatti, diversamente dal Theatrum, non copiò le mappe di altri cartografi, ma ne disegnò lui stesso di nuove ed originali…prese luoghi, regioni e territori delle civiltà classiche illustrandone e spiegandone la storia, una materia molto vicina al suo cuore. Le mappe e le lastre del Parergon devono essere valutate come le più importanti incisioni che rappresentano il diffuso interesse per la geografia classica nel XVI secolo”. Il Theatrum Orbis Terrarum e che è considerato il primo vero “atlante” moderno. L’opera fu pubblicata in 7 lingue e 36 edizioni, per il quale – nel 1570 - Ortelius ottenne il privilegio, ovvero una sorta di diritto d'autore che impediva ad altri cartografi di pubblicare i propri lavori. Il Theatrum rappresentava il lavoro più avanzato del lavoro della descrizione cartografica. L’Ortelius vi raccolse il sapere geografico e cartografico del suo tempo, proponendo in 147 spettacolari tavole incise l’immagine più fedele del mondo allora conosciuto e, in alcune straordinarie “carte storiche”, regioni e itinerari tratti dalla letteratura, dalla mitologia, dalla tradizione. Esemplare tratto dall'edizione latina del 1592. Incisione su rame, bella coloritura coeva, testo latino al verso. In ottimo stato di conservazione. //// Nice map of the ancient Gallia Cisalpina - the area of North Italy surrounded by the Alps in the north and west, the Adria in the east, and Luca in the south - made by Ortelius on the basis of ancient knowledge from Livius, Ausonius, Tacitus, Cato, Plinius, Polybius and Cassiodorus.Under the title cartouche, the dedication to the Venetian Lord Francesco Soranzo (1557-1607) One cartouche in middle top with 6 lines of placenames of uncertain location, one cartouche in bottom right corner with two columns of 12 and 11 peoples of uncertain location.Example from the 1592 Latin edition of Parergon. Map taken from the Parergon, the first historical atlas ever published. It was initially conceived by Ortelius as an appendix to his Theatrum Orbis Terrarum, but given the considerable success of these historical maps it later became an independent work and remained the main source of all similar works throughout the seventeenth century. Koeman wrote: "This atlas of ancient geography must be regarded as a personal work of Ortelius. For this work he did not, as in the Theatrum, copy other people's maps but drew the originals himself. He took many places and regions from the lands of classical civilization to illustrate and clarify their history, a subject very close to his heart. The maps and plates of the Parergon have to be evaluated as the most outstanding engravings depicting the wide-spread interest in classical geography in the 16th century." The Theatrum Orbis Terrarum, which is considered the first true modern "Atlas". The work was published in 7 languages and 36 editions, for which - in 1570 - Ortelius obtained the privilege, a kind of copyright that prevented other cartographers from publishing his works. The Theatrum represented the most advanced work of cartographic description. Ortelius collected in it the geographical and cartographic knowledge of his time, proposing in 147 spectacular engraved plates the most faithful image of the world then known and, in some extraordinary "historical maps", regions and routes taken from literature, mythology, tradition. Copper engraving, contemporary coloring, in good condition. Van den Broecke, Ort 206 Koeman/Meurer: 21P, Karrow: 1/179, vd Krogt AN: 7010H:31.
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