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Rare and modern books

Repubblica Di Venezia

Il Serenissimo Prencipe Fà Saper, et è per Ordine dell'Illustrissimo, et Eccelentissimo Signori Inquisitor Sopra Ori e Monete. (Oro, Monete)

Per li Gallici alla Fontana Stampatori Camerali,, 1754

160.00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italy)

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Details

Year of publication
1754
Place of printing
Udine,
Author
Repubblica Di Venezia
Publishers
Per li Gallici alla Fontana Stampatori Camerali,
Keyword
UDINE CIVIDALE DEL FRIULI PALMANOVA ZECCA DI STATO NUMISMATICA

Description

64x46 cm; bel bando su foglio pulito senza scritte o note di sorta su ambedue le facciate, due pieghe (una verticale e una orizzontale) leggere, per il resto, esemplare in ottime condizioni di conservazione. Leone xilografico di San Marco al margine alto. Iniziale xilografica. Si legge “Conoscendo la sapienza dell'Eccellentissimo Senato quanto sia necessaria di tempo in tempo la rinovazione delle Legge nell'importante materia delle Monete per ravvivarne ne' Sudditi l'obbedienza, e per accomodarle ancora con gli opportuni nuovi provvedimenti alle varie circostanze, ed occorenze, ha dichiarata ne' venerati Decreti 11., 13, e 27 Luglio cadente la Sua Sovrana Volontà sopra varj punti, e particolarmente sopra la valutazione dei Gigliati, e delle Portoghesi, e Lisbonine; sopra l'intiero allontanamento dai Pubblici Stati delle basse Monete Forestiere; e sopra l'espurgo delle altre notabilmente scarse, e stronzate. Queste Pubbliche e sapientissime Deliberazioni non che tutte le altre in detti Decreti contenuute si portano ad universale notizia con presente Proclama, col quale previa la confermazione delle Leggi tutte, e Proclami precedenti, a questo non repugnanti, si fa pubblicamente sapere, ed intendere. 1. che resta assolutamente proibita ad ogni Persona di qualsivoglia grado, condizione ed impiego così in questa Dominante, come nella Terra Ferma, tanto spendere quanto il ricevere qualunque genere di Moneta Nobile così d'Oro, come d'Argento fuori delle qui sotto notate, e queste al solo valore che doverà essere in avvenire, tolerato, come segue: Il Zecchino L. 22, Il Debole delle buone stampe L. 37.10, Quelle d'Italia e le nuove di Francia, e Spagna L. 37, Il Gigliato L. 21.10, L'Ongaro L. 21, Il Ducatone o sia Giustina L. 11, L'Osella L. 3.18, Lo Scudo Veneto L. 12.8, Lo Scudo Romano esclusi quelli dopo Clemente XI L. 12., Il Filippo di Romano L. 11., La Genovina L. 14.10, Le Lisbonine, e Portogesi saranno pur permesse a peso di Doppia in ragione di L. 38. per gni Doppia. II. Con la medesima valutazione saranno ricevute le suddette Monete tutte anco nelle Pubbliche Camere della Terra Ferma oltre il Mincio, compresa Verona, dove per la Pubblica Condiscendenza spiegata nel Proclama di quest'Inquisitoriato 16 Maggio 1752 viene accordata la soddisfazione di ogni pubblica Gravezza, e Decio con le Monete Nobili Forestiere d'Oro, e d'Argento, sempre però col ragguaglio del Ducato a Lire 8 ridotte alla Valuta di Camera, dovendo poi tutte esse Monete, come pure li Zecchini ed ogn'altra Moneta d'ArgentoVeneta, eccetuati li Ducati, essere sempre spedite da ogni Camera a questa Pubblica Zecca, come prescrive il medesimo Proclama. III. Ogni altra sorte di moneta anco Nobile s'intnderà affatto bandita, né potrà essere spesa, né introdotta nei Pubblici stati, se non come Merce, e così resta, sotto le più rigorose pene, vietata qualunque benchè minima alterazione di valuta, o tolleranza di scarso nelle Monete premesse sotto alcun protesto né pur di tacito, o espresso concenso delle Parti contraenti […]. Ed il presente sarà stampato, pubblciato, e fatto vendere in questa Città, con obbligo a tutti i Mercanti, e Botteghieri d'ogni sorte, Osti Magazeieri, Locandieri, ed ogni altra persona di Negozio, in pena di Duc. 25 di tenerlo esposto respettivamente nelli loro Mezzadi, Botteghe, ed ogni altro luogo ove si fasciano Contratti, Riscossioni, e pagamenti; e sarà pure trasemesso a N. N. H. H. Rappresentanti della Terra Ferma perchè sia similmente pubblicato, e duffuso in tutte le Città, Terre, Castelli, Quadre e Valli di ogni provincia per la sua inviolabile osservanza. Dat. Dall'Inquisitoriato sopra Ori, e Monete li 30 Luglio 1754. Pietro Barbarigo Inquisitore.”. Interessante bando riguardante le moente ed il cambio di esse sul territorio veneto compreso, come ben specificato in fondo al volume “alli Territorj di Udine, Palma e Cividal del Friuli.