Il Risveglio (1900-1922). Storia di un giornale anarchico, dall'attentato di Bresci all'avvento del fascismo.

V, 187 p. : ill. ; 22 x 14 cm. Biblioteca di storia contemporanea, 21. Tra il 1900 e il 1940 non è esistito anarchico che non abbia avuto almeno una volta in tasca una copia de «Il Risveglio», uno dei giornali più rappresentativi e autorevoli dell'anarchismo internazionale. Fondato a Ginevra da un gruppo composto in gran parte da emigrati e fuorusciti italiani, il giornale oltre ad essere una palestra morale e culturale dell'intero movimento anarchico, svolse una duplice funzione: «Partecipazione in maniera costante all'organizzazione economica, all'educazione sociale e alla propaganda fra gli operai italiani emigrati nei paesi d'Europa; contribuire alla propaganda socialista-anarchica in Italia a mezzo di libri ed opuscoli e commentando, senza le reticenze imposte dal fisco, la situazione del regno». Il gruppetto dei promotori annoverava alcuni veterani della Fédération jurassienne, tra cui Georges Herzig, Jacques Gross, il dr. Jean Wintsch, molti giovani, Nino Samaja, Antonio Cavallazzi, ed infine il ticinese Luigi Bertoni che, rimasto solo alla redazione del giornale, ne portò avanti la pubblicazione fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, quando il neutrale governo elvetico ne impose la chiusura. Questo libro documenta una parte della storia e del contenuto di questo prestigioso periodico che per un quarantennio potè essere testimone critico di tutti i maggiori avvenimenti politici internazionali, verificatisi dall'alba del '900 allo scoppio del secondo conflitto mondiale. Prefazione di Maurizio Antonioli. Brossura editoriale, coperta illustrata a colori in cartoncino flessibile con alette. Codice libreria 9635.