Details
Author
Danti Vincenzo (1530-1576).
Publishers
Firenze, Bartolomeo Sermartelli, 1567.
Description
In - 4ø; 4 cc., 62 pp., 1 c.b.; titolo entro cornice architettonica incisa e numerose iniziali ornate; legatura dell'800 in tutto marocchino verde, titolo in oro al dorso, doppio filetto in oro ai piatti, tagli dorati. Piccolo restauro al margine bianco inferiore del titolo e al margine bianco esterno della seconda carta. Prima edizione, assai rara. L'opera di Vincenzo Danti, fratello del matematico Egnazio, rappresenta un documento di fondamentale importanza nella storia del passaggio dal Manierismo al primo Barocco sulla scorta dell?eredit… di Michelangelo, di cui Danti fu allievo e che con buona probabilit… gli lasci• alcuni appunti inediti sull'argomento, usati nella compilazione dell?opera. Solo il primo libro dei quindici previsti, vide la luce: "Alla fine del suo primo libro il Danti spiega il vasto programma dell'opera sua, che, se compiuta, sarebbe stato uno dei pi— importanti documenti spirituali del manierismo." (Schlosser). Vincenzo Danti fu "tutt'altro che insignificante come artista, uno dei maggiori e pi— originali seguaci di Michelangelo? un vero uomo del Rinascimento? La prefazione contiene la sua professione di fede in Michelangelo, di colorito assai personale, s? da costituire uno dei pi— interessanti documenti del culto del Buonarroti. Il suo intento Š di spiegare le vere ed autentiche proporzioni del corpo umano quali sono state determinate per la prima volta e solamente da Michelangelo, e precisamente per mezzo di quello studio dell'anatomia che l'autore stesso aveva praticato, emulando il grande maestro. Sappiamo gi… (dal Condivi e dal Vasari) che lo stesso Michelangelo aveva avuto l'intenzione di scrivere un trattato anatomico, non bastandogli le regole sulla proporzione del Durer, molto diffuse in Italia; vi si sarebbe trattato innanzi tutto dei movimenti del corpo umano, cioŠ di quei problemi che tanto stavano a cuore a Michelangelo e che preludono direttamente al Barocco. Anche il Danti prosegue questi problemi; n‚ Š da credere che egli disponesse di appunti scritti del maestro? (Schlosser). "Questo trattato doveva essere composto di quindici libri, ed il primo soltanto vide la luce. Libretto prezioso e meritamente raro, e degno di essere ristampato; poich‚ non hanno forse le Arti un'opera pi— chiaramente, e meglio scritta di questa." (Cicognara). Cicognara 317. Schlosser Magnino, pp. 386 - 389, p. 400: "Rarissimo libretto", pp. 443 - 444. Comolli I, p. 12 - 18: "Rarissimo libro". Riccardi I - 394. Gamba 1343: "Assai raro".