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Rare and modern books

Giuliani, Alfredo [Dylan Thomas]

Il cuore zoppo. Con sette versioni da Dylan Thomas

Editrice Magenta (Tipografia artigiana),, 1955

500.00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italy)

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Details

Year of publication
1955
Place of printing
Varese,
Author
Giuliani, Alfredo [Dylan Thomas]
Pages
pp. 43 [5].
Series
collana «Oggetto e simbolo» diretta da Luciano Anceschi, 5,
Publishers
Editrice Magenta (Tipografia artigiana),
Size
in 16°,
Edition
Edizione originale.
Keyword
Poesia Italiana del '900
Binding description
brossura con alette interamente stampata in nero e rosso e protetta da un pergamino editoriale semitrasparente,
First edition
Yes

Description

LIBRO Edizione originale. Ottimo esemplare, con leggera brunitura uniforme. Conserva pergamino editoriale (qualche mancanza perimetrale). Prima opera poetica di Alfredo Giuliani, ormai rarissima nell’edizione originale del 1955 pubblicata dall’Editrice Magenta di Varese e inserita all’interno della collana «Oggetto e simbolo» diretta da Luciano Anceschi, figura fondamentale per la stessa casa editrice per cui aveva curato, nel 1952, l’antologia «Linea Lombarda» con poesie di Sereni, Erba, Risi, Modesti, Orelli e Rebora. Chiusa da sette traduzioni di altrettante poesie di Dylan Thomas - «Specie quando il vento d’ottobre», «Con ardore desiderai allontanarmi», «Il campanile tende il collo», «Poi che senza lavoro di parole», «Se la mia testa ferì la radice di un capello», «Poesia d’ottobre» e la famosissima «Non andartene docile in quella buona notte» -, «Il cuore zoppo», se da un lato non ha ancora in sé la ritmica energia innovatrice della successiva raccolta «Povera Juliet e altre poesie» (Feltrinelli, 1965), dall’altro permette di assaporarne i primi movimenti – ancora oscillanti tra tradizione poetica italiana e anticipazioni delle future sperimentazioni – godendo, al tempo stesso, dell’amore di Giuliani per la letteratura anglosassone e in modo particolare per Dylan Thomas, qui omaggiato con le raffinate traduzioni già ricordate (definite da Pier Paolo Pasolini, in una recensione sulle nuove tendenze letterarie e poetiche apparsa su «Officina» nel 1956, «sette stupende, sebbene interessate, versioni»). Cfr. P.P. Pasolini, «Il neo-sperimentalismo», in «Officina», II, 5, 1956, p. 176;