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Rare and modern books

Anonimo

Il cuoco Piemontese perfezionato a Parigi che insegna con facil metodo a cucinare qualunque sorta di vivande, sì in grasso, che in magro. proseguito dal pasticciere e confetturiere. Coi doveri del mastro di casa, le minute per le quattro stagioni; la spiegazione degli utensili necessarj a tal'arte, e la maniera di trinciare pulitamente le carni

appresso Beltramo Antonio (Soffietti), 1784

950.00 €

Xodo Libreria Antiquaria

(Torino, Italy)

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Details

Year of publication
1784
Place of printing
In Torino
Author
Anonimo
Publishers
appresso Beltramo Antonio (Soffietti)
Keyword
Gastronomia
Dust jacket
No
Inscribed
No
Print on demand
No
Condition
Used
First edition
No

Description

In-12°, pp. 467, al frontespizio piacevole xilografia raffigurante una figura cinese, una tavola più volte ripiegata f. t. in xilografia, incisa su entrambe le facciate, raffigurante l'apparecchiatura della tavola con i coperti e i menù, legatura in piena pelle dell'epoca, titolo su tassello e fregi in oro al dorso. Dall'avvertimento dell'autore «a' leggitori»: «Si sono stampati diversi libri sopra la cucina, o sia arte del preparare gli alimenti, ma sembra che i loro autori facendo poco conto della sanità degli uomini, si siano soltanto dati a lusingare i loro sensi: e quest'arte distruggitrice è il frutto dannoso di un lusso sfrenato…(invece) la cucina non è altro che l'arte di impiegare le produzioni della natura, per prepararne un nutrimento sano, e piacevole all'uomo…Ho procurato di schivare la grande spesa, e di adattarmi ad un metodo semplice e proprio, lasciando in disparte ciò, che pareva fatto solamente per le cucine de' più opulenti; se il gusto vi perde alcuna cosa, la sanità all'incontro ne riceverà un notabile giovamento.' In ultimo rimarca che 'questo libro non esce da un Accademia, ma bensì da una cucina; non propongo regole di bene dire , ma di ben condire. Vivete felici'. Scritto da un anonimo cuoco, piemontese d'origine, ma con anni di scuola e di pratica nella capitale francese, il libro è una pietra miliare per lo studio della storia dell'arte culinaria italiana e dei cambiamenti che, tra il XVI e il XVIII secolo, l'hanno segnata. Il curatore parla di rivoluzione culinaria, forse non per i contenuti, in gran parte importati da Oltralpe, ma per la capacità dell'anonimo cuoco di armonizzarli con gli usi della sua terra d'origine, con le materie prime che questa poteva mettergli a disposizione e con quei gusti e quelle abitudini alimentari cui i suoi compatrioti proprio non avrebbero saputo rinunciare. Sostituì, dove possibile, gli ingredienti originali con altri, facili da reperire e adatti al gusto piemontese: il vino bianco rimpiazzò lo champagne, le varietà di cipolle d'Ivrea e i cardi di Chieri furono prediletti, i tartufi neri del Périgord vennero accantonati a favore dei nostrani tartufi bianchi. Fu soprattutto l' attenzione posta sui prodotti regionali a fare la differenza, segnando una sorta di pietra miliare nella storia della gastronomia piemontese e italiana in generale. L'accento sui particolarismi locali era una novità, e si può azzardare a dire che l'anonimo cuoco fu quasi un precursore dei moderni movimenti legati alla filiera corta Di questo testo esistono numerose edizioni dopo la prima del 1766. Il Mussa nell'introduzione a 'Le livre précieux' segnala tre edizioni torinesi 1766, 1775, 1784 per cui questa dovrebbe essere la terza torinese. Vicaire, Bibliographie gastronomique, 899. Westbury, pp. 69-70.
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