I volenterosi carnefici di Hitler. I tedeschi comuni e l'Olocausto.

XV, 618 p., [16] p. di tav. : ill. ; 22 x 14 cm. Le scie. «I volonterosi carnefici di Hitler» è stato uno dei casi più clamorosi della storiografia comntemporanea, un saggio che ha suscitato un intenso dibattito, in Germania e non solo, divenendo in breve un bestseller. Daniel J. Goldhagen ripropone l'inquietante interrogativo di come abbia potuto il popolo tedesco, una delle grandi nazioni della civile Europa, compiere il più mostruoso genocidio mai avvenuto. Esaminando le figure degli «esecutori» e l'antisemitismo radicato nella società tedesca fra il 1933 e il '45, attingendo a materiale inedito e a testimonianze dirette, Goldhagen dimostra che i responsabili dell'Olocausto non furono solo le SS o i membri del partito nazista, ma i tedeschi di ogni estrazione sociale, uomini e donne comuni che brutalizzarono e assassinarono ebrei per convinzione ideologica e per libera scelta, senza subire pressioni psicologiche o sociali. Uno sconvolgente atto d'accusa, un'opera scientifica nel metodo e provocatoria nelle conclusioni, che è fondamentale per comprendere la peggiore tragedia del Ventesimo secolo. Titolo originale dell'opera: «Hitler's Willing Executioners». Traduzione di Enrico Basaglia. Legatura editoriale, coperta in cartone rigido in similpelle di colore nero con titolo impresso in bianco al dorso, muto il piatto. Sovraccoperta illustrata a colori in carta patinata lucida. Codice libreria 9734.