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Giovanni Faperdue 2004
Keyword
Società e politica-Chiesa
Description
264 pagine. Ill. b/n. Brossura con sovracoperta. Commento dell'editore: Nove papi che, a contarli bene, sarebbero dieci. Cinque conclavi con un tetto scoperchiato ed un cardinale Orsini al carcere duro. Imperatori, principi e re nella Viterbo del XIII secolo tra fatti (pochi) e misfatti (tanti). È il periodo aureo della storia di Viterbo quando, con l'America ancora da scoprire ogni parola che usciva dal nostro Palazzo Papale era legge per il mondo conosciuto. La lotta per il primato sulla città di Roma tra il potere della Curia papale e quello senatoriale, avevano spinto il pontefice Alessandro IV, a cercare un sicuro e conveniente rifugio a Viterbo. Nella primavera del 1261, egli moriva in questa città, e qui, come da consuetudine, si tenne la riunione dei cardinali per eleggere il successore. In quel tempo questi consessi dei componenti il Sacro Collegio, non si chiamavano ancora conclavi. Il primo conclave della storia si terrà a Viterbo. Per accelerare l'elezione del nuovo papa, il Capitano del Popolo Raniero Gatti, rinchiuse i cardinali nel Palazzo Papale (clausi cum-clave). Quel primo conclave fu anche il più lungo nella storia della Chiesa. Infatti, durò ben due anni e nove mesi. Durante questo periodo, per spronare i cardinali ad eleggere presto un successore, fu anche scoperchiato il tetto del Palazzo, lasciando tutti i porporati esposti alle intemperie. Il Capitano del Popolo Raniero Gatti voleva a tutti i costi che i porporati eleggessero presto un altro papa e, sovente, li maltrattava. Il poveretto aveva dimenticato che ogni cardinale componente il Sacro Collegio, anche se non sarà poi eletto papa, rimane sempre un importante consigliere del pontefice. Questa piccola dimenticanza costò a Viterbo la perdita del titolo di Città Papale. A Viterbo si tennero in totale cinque conclavi. e furono eletti sei papi. (Due di questi non erano cardinali. Uno era vescovo ed uno addirittura neanche prete, ma solo arcidiacono). Questa discrepanza tra il numero dei papi e quello dei conclavi si deve all'elezione di Vicedomino Vicedomini che nessun documento vaticano riporta. Le uniche tracce di questa elezione, sono presso il Capitolo Generale dell'Ordine dei Francescani a Roma. Del piacentino Vicedomino Vicedomini si narra che fu eletto nel pomeriggio e morì, misteriosamente, durante la notte. I papi che governarono la Chiesa dal Palazzo Papale di Viterbo sono stati: Clemente IV, Gregorio X, Adriano V, Giovanni XXI, Niccolò III. Erano quelli tempi in cui non era facile tenere a lungo le sorti della Chiesa. Nel biennio 1266-1277, per esempio, passarono a miglior vita ben quattro papi: Gregorio X, Innocenzo V, Adriano V e Giovanni XXI. Il primo papa eletto a Viterbo, Urbano IV, viene consacrato nella Chiesa di Santa Maria in Gradi il 4 settembre del 1261. Esattamente tre anni dopo la solenne traslazione del sacro corpo della verginella viterbese, da Santa Maria in Poggio al convento di San Damiano, nel giorno che secoli dopo, il calendario dedicherà a Santa Rosa da Viterbo. È questa una coincidenza emblematica, che fa intravedere l'intercessione di Santa Rosa per il periodo di permanenza dei papi a Viterbo. Il libro prende in esame un periodo di storia che va dal 1261 al 1281. Sono quelli gli anni in cui Viterbo si arricchisce di nuove chiese e di nuovi palazzi. Il bellissimo quartiere di San Pellegrino, oggi meta di tanti turisti, era all'epoca il quartiere dei nobili. Nel libro si riporta anche la storia del miracolo del sacro corporale di Bolsena oggi conservato ad Orvieto. Martino IV l'ultimo papa eletto a Viterbo era ghiotto delle anguille del lago di Bolsena. Le nutriva prima nel latte e le cuoceva in croccanti manicaretti nel vino est-est-est. Un'indigestione di gustosissimi manicaretti di anguille, sarà la causa della sua morte.