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Rare and modern books

Medica, Massimo (a cura di)

Haec sunt statuta. Le corporazioni medievali nelle miniature bolognesi

Franco Cosimo Panini, 2003

29.00 €

Salvalibro Snc

(Foligno, Italy)

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Details

Year of publication
2003
ISBN
9788882905835
Author
Medica, Massimo (a cura di)
Pages
144
Publishers
Franco Cosimo Panini
Size
31.5 cm
Keyword
Binding description
hardcover
State of preservation
New
Languages
Italian
Binding
Hardcover
Condition
New

Description

Volume in copertina rigida con sovraccoperta, 211 pagine con ricco apparato iconografico a colori e in bianco e nero. Copia in stato di nuovo -- I quaranta codici Miniati esposti nella mostra della Rocca di Vignola contengono i documenti delle principali corporazioni laiche e religiose della città di Bologna, nel periodo compreso fra la metà del XIII secolo e gli inizi del XVI. La rassegna mira al raggiungimento di precisi scopi: seguire evoluzione storica e culturale di Bologna, città di respiro europeo, valorizzare una forma artistica come la miniatura, e fornire al tempo stesso una visione approfondita della storia dell'arte in Emilia tra duecento e trecento. Itinerari espositivo, caratterizzato in prevalenza da statuti e matricole, presenta nomi di grande rilievo. È il caso di Jacopino da Reggio, il miniatore che fra il XIII ed il XIV secolo propone i modelli bizantini con le caratteristiche dello stile e del gusto gotici, o degli esponenti delle società dei merciai, dei droghieri e dei notai, fra i quali si distinsero soprattutto Stefano degli Alzi e Lando di Antonio. E ancora Jacopo Avanzi, cui vengono solitamente attribuite le miniature degli statuti della seta del 1372, mentre quelle del 1380 e del 1424 sono opera di Jacopo di Paolo. Il genere della miniatura nel periodo compreso fra il trecento ed il quattrocento ha il merito di recepire, approfondire e sviluppare anticipatamente le suggestioni stilistiche proprie dei grandi movimenti. È il riflesso di quanto di nuovo accade in ambiente artistico a Bologna: la ventata di novità portata dal cantiere di San Petronio, ad esempio, si riflette nei codici dell'epoca. Ingiustamente sottovalutata la miniatura ha potuto contare anche su nomi di rilievo quale quello di Giovanni da Modena, uno dei protagonisti maggiori della stagione tardogotica emiliana, la cui unica miniatura conosciuta è contenuta negli statuti dei drappieri del 1407. Il percorso termina con un gruppo di codici della metà del XV e del XVI secolo in cui sono evidenti gli influssi del linguaggio rinascimentale e compaiono i nomi di Bartolomeo del Tintore e Giovanni Battista Cavalletto. 
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