4 opere in un volume in-16° (150 x 90 mm.), pp. 67,(3), 1 b.; 148,(4); 55; 83,(2),1b.; 54,1b.; 72; 22,1b.; 75,(2),1b.; 94,2b., due tavv. f.t. più volte rip. (su tre, manca una tavola f.t.), 7 xilografie n.t., legatura coeva in piena pergamena con nervi passanti, titolo manoscritto al dorso, mancanza alla cuffia superiore. Bell'esemplare, assai fresco e genuino. Chimico (Karlstadt 1604 - Amsterdam 1670). Seguace di Paracelso, studiò la preparazione di acidi minerali e di sali (solfato sodico, sali d'antimonio, d'arsenico, ecc.), la distillazione del legno, la purificazione per cristallizzazione, ecc. Le osservazioni sullo spostamento dei metalli dai loro composti, lo condussero a formulare una prima, approssimativa, tabella di affinità. Nelle sue ricerche introdusse numerose modifiche tecniche nelle apparecchiature di laboratorio, soprattutto fornaci e distillatori, descritte nel suo Furni novi philosophici (1646-49). In quest'opera descrive tutti i tipi di fornaci filosofiche, storte e altri utensili usati dai filosofi ermetici dell' epoca. Espone inoltre, col supporto di un ricchissimo apparato illustrativo tutti gli esperimenti pratici condotti dall' A. Si occupa principalmente dello spirito del sale (sale di Glauber) al quale l' autore attribuisce molte virtù, la lavorazione delle pietre preziose e la distillazione. 'Certainly one of the most remarkable book on chemistry of the seventeenth ceentury'(Ferguson). Caillet, 4583; Dorbon, n° 1879 'de la plus grande rareté'; Duveen, 256. La seconda opera (De Auri sive auro potabili vero) è un contributo sull'utilizzo medicale dell'oro. 'In questa pubblicazione Glauber insegna a portare l'oro in una forma che può essere consumata. Questo tentativo è piuttosto antico; Paracelso aveva già affrontato questo problema. Raccomanda questa invenzione come medicina contro tutti i possibili disturbi su cui anche il metallo nobile ha un grande effetto. In tempi recenti, i preparati a base di oro hanno ritrovato la loro strada sia nell' allopatia che nell' omeopatia'(Gugel) Duveen, 252; Ferguson, I, 323. La terza (Tractatus de medicina universalisive auro potabili vero) si riallaccia al de auri sull'oro potabile. Glauber parte dall'intenzione di creare una medicina universale che dovrebbe avere un effetto universale in tutti e tre i regni della natura. Essa dovrebbe utilizzare sia le piante che i metalli, cercando di trovare una tintura alchemica nella combinazione del salnitro, che svolge un ruolo importante in tutti e tre i regni della natura, e dell'oro che è l'emanazione del sole. La quarta (Apologia contra mendaces Christophori Farnneri) è un'apologia contro le menzogne di Farner. Nel 1655 Glauber lasciò di nuovo la Germania per Amsterdam, questa volta per non tornare mai più. Il trasferimento era senza dubbio dovuto ad un'aspra disputa avuta con Christophori Farner, che aveva rubato alcuni dei suoi processi e aveva calunniato il suo lavoro e la sua persona. Amsterdam era anche più sensibile alle credenze religiose di Glauber; nato cattolico, ha sostenuto che gli uomini sarebbero stati giudicati dalle loro azioni piuttosto che dalle idiosincrasie di una particolare setta.