In 4° piccolo (25,8x16,6 cm); (2), LVI, 1686 pp. e una c. di tav. con ritratto di Giuseppe Orosi. Legatura coeva in mezza-pergamena con titolo, autore e fregi in oro al dorso su fascetta in pelle. Piatti foderati con carta telata. Numerose illustrazioni nel testo. Quarta edizione, la prima definitiva, preferita a tutte le altre, per completezza ed ampiezza, di questa celebre farmacopea italiana, opera del celebre chimico pisano, Giuseppe Orosi (Pisa, 17 marzo 1816 Livorno, 14 dicembre 1875). Orosi si laureò in Farmacia preso l'Università di Pisa iniziando, poi, a lavorare in una spezieria di Castagneto Carducci prima e quindi, nella farmacia Villoresi di Livorno. Personaggio dai numerosi interessi, si dilettava, nel tempo libero, a portare avanti studi di lettere, architettura, matematica, lingue straniere e latino, arrivando a pubblicare una nota traduzione delle lezioni di filosofia di Dumas. Dopo pochi anni di lavoro iniziò ad elaborare l'idea di una farmacologia teorica e pratica aggiornata con gli ultimissimi ritrovati di farmacia che lo stesso Orosi elaborava e sperimentava. Nel 1842 divenne Intendente di Farmacia presso l'ospedale di Livorno prima e dopo, direttore del laboratorio chimico Corridi. Il suo grande fiuto per gli affari, lo porto a fondare a Livorno un laboratorio di prodotti chimici con il socio, Contessini-Orosi. Il laboratorio che prendeva il nome, proprio, dai due soci si chiamava Laboratorio Contessini-Orosi ed nel corso di pochissimi anni, divenne il più importante tra gli stabilimenti chimici italiani. Nel 1849 Orosi divenne professore all'Università di Firenze ma tale prestigiosa carica, gli venne ben presto revocata dopo la restaurazione del Graducato lorenese. La carica gli venne poi, di nuovo assegnata con l'annessione del Granducato al nascente Regno d'Italia con il titolo di professore onorario alla prestigiosa scuola di Santa Maria Novella, una delle più celebri d'Italia per la farmacia. Nel 1860 ottenne anche la carica di professore ordinario a Pisa dove nel 1865, creò la Scuola Universitaria di Farmacia. Il suo nome è legato anche allo studio delle qualità termali delle acque di San Giuliano Terme presso le quali dal 1865 al 1875 portò avanti uno studio approfondito sulle loro qualità terapeutiche. La sua farmacopea è considerata una delle più importanti dell'ottocento per quantità di ricette in essa descritte. Scrive Marco Ciardi nella voce dedicata a Orosi nel Dizionario Biografico degli Italiani (Treccani, Volume 79, 2013): "Negli anni Quaranta dellOttocento, Orosi iniziò a produrre una serie di ricerche relative allanalisi delle acque di diverse zone della Toscana, collaborando anche con importanti scienziati, come Paolo Savi e soprattutto Gioacchino Taddei, uno dei chimici più famosi e influenti del tempo. Nel corso della settima Riunione degli scienziati Italiani (Genova 1846), Taddei sollecitò la discussione sulla necessità di adottare un codice farmaceutico uniforme per tutta lItalia. Venne decisa listituzione di comitati rappresentativi dei diversi Stati italiani allo scopo di gestire le operazioni preliminari per la realizzazione del lavoro. Il progetto, tuttavia, non andò a buon fine. Fu così che Orosi decise di farsi carico dellambiziosa opera, che iniziò a redigere nel 1847. Il testo venne completato due anni dopo e prese il titolo di Farmacologia teorica e pratica o farmacopea Italiana. [.] Nel 1866 dette alle stampe, per i tipi della Libreria editrice di Milano, il primo volume della quarta edizione della Farmacopea (il secondo sarebbe uscito postumo nel 1876). Dedicata a Taddei, lopera rappresentò un punto di riferimento essenziale in campo farmaceutico fino al 1892, quando finalmente lItalia si dotò di una farmacopea ufficiale valida su tutto il territorio nazionale". Non comune edizione, in buone-ottime condizioni di conservazione della più importante farmacopea italiana della seconda metà dell'ottocento. Rif. Bibl.: IT\ICCU\RLZ\0303143.